Joe Tacopina, presidente della Spal ed ex numero uno del Venezia ha parlato ai microfoni di “Corriere del Veneto” in merito alla gara di questo weekend tra il suo passato e il suo presente, parlando anche del rosanero Di Mariano.
Ecco l’intervista:
«Sul campo sarà una partita come le altre, mette in palio tre punti. Chiaro che fuori dal campo mi porta sensazioni difficili da descrivere, per i cinque anni a Venezia. Una traccia indelebile sulla mia vita professionale».
Quali sono i ricordi più belli e più forti della sua avventura veneziana? «Ho tantissimi ricordi belli, tante sono le soddisfazioni che abbiamo raccolto. Abbiamo vinto il campionato di Serie D, abbiamo vinto quello di Serie C e la Coppa Italia, poi abbiamo sfiorato la A. Uno in particolare? Allora la festa per la promozione in Serie B lungo il Canal Grande, sulle gondole, in trionfo assieme ai tifosi. Una sensazione unica, così come la vicinanza del sindaco Luigi Brugnaro, una persona con cui ho legato particolarmente e con il quale mi sento ancora».
Il momento più brutto? «Quello della retrocessione prima della riammissione in Serie B e poi quando le mie strade e quelle del Venezia si separarono».
Perché finì la sua esperienza veneziana? «Con Niederauer c’erano visioni opposte quasi su tutto. A un certo punto ti rendi conto che non puoi andare avanti ed è stato deciso di separarsi. Ognuno è andato per la sua strada, ma nessuno potrà mai cancellare le cose fatte insieme e i risultati ottenuti».
Quali sono i giocatori a cui è rimasto più legato? «Tantissimi. Con la stragrande maggioranza ho mantenuto i rapporti anche dopo che le nostre strade si sono separati. Uno per tutti è Franco Zuculini. È stato con me a Bologna, a Venezia e adesso a Ferrara. Una persona eccezionale e un giocatore che ha un’importanza enorme. Ma ce ne sono tanti altri che mi piace ricordare da Falzerano, a Di Mariano, ad Audero».
Alla Spal lei ha riformato un piccolo Venezia? «Persone come Dante Scibilia e Veronica Bon mi hanno seguito dal primo momento nell’avventura veneziana. Appena ho potuto li ho riportati con me. Anche Fabio Lupo e Armando Ortoli li ho rivoluti con me, sono tra i fautori della rinascita del Venezia».
Cos’ha provato quando il Venezia è salito in Serie A? «Una grande gioia per la città e per la tifoseria. C’erano tanti giocatori che avevamo scelto io e Fabio Lupo: penso a Ceccaroni, penso ad Aramu, penso a Fiordilino, tanto per fare alcuni esempi. La strada era quella giusta e infatti è arrivato l’ultimo step che mancava»
Quale rapporto ha mantenuto con i tifosi dopo il suo addio? «Un legame fortissimo con che mantengo ancora. Quando torno a Venezia, vengo fermato, mi chiedono una foto, sento molta gratitudine. È la cosa più bella».
Tacopina, chi vince domenica al Mazza? «Non faccio pronostici. Tiferò Spal, perché è giusto così, ma Venezia rimarrà sempre nel mio cuore».