Spal, Lupo: «Tacopina l’anima del progetto, lascerà il segno anche qui»

Il ds della Spal, Fabio Lupo, ha parlato ai microfoni di “Telestense”, facendo il punto sul campionato:

«Per me è un bel lunedì a coronamento di una fase molto intensa, anche di mercato, in cui abbiamo cercato di costruire qualcosa che avesse del senso. Col Venezia c’è stata una risposta, al di là del risultato che è stato in bilico per via del valore degli avversari. Ci dovremo abituare costantemente in questo campionato. Però abbiamo mostrato l’identità che abbiamo cercato di costruire fin dal principio. Volevamo fare una squadra che andasse incontro alle esigenze del mister. Nel momento in cui abbiamo scelto di proseguire con Roberto (Venturato, ndr) lo abbiamo fatto consapevoli che il suo calcio richiedeva giocatori con un certo tipo di caratteristiche fisiche, tecniche e motivazionali. Quindi abbiamo cercato sia certezze sia alternative. Per accelerare il processo di assimilazione c’era bisogno anche di giocatori che avessero già percezione di come funziona il gioco di Venturato e che tipo di richieste prevede. Gli investimenti portano a risultati nel medio-lungo termine e qualche volta anche nel breve. Perché è bello vedere una squadra in difficoltà, com’era la SPAL dopo il primo tempo a Bari, che manda in campo dei giovani e riesce a reagire positivamente. Per poter arrivare a una selezione proficua del talento serve un investimento e in questo caso bisogna ringraziare Joe e il gruppo di investitori che ha alle sue spalle. Stanno dimostrando tanta fiducia nel lavoro che stiamo facendo. Ci sono persone che accompagnano Joe in questo progetto, ma poi è lui l’anima, il frontman. Come ormai hanno visto tutti si tratta di una persona di grandissimo entusiasmo ed emotività che riesce a trasmettere il suo carattere a tutto l’ambiente. Ovunque è andato è stato amato e penso succederà anche qui a Ferrara. Tacopina? Dopo Venezia era rimasto il conto in sospeso con la sorte perché sia io sia Joe eravamo stati esautorati dalle nostre cariche. Quando ci si sentiva per degli auguri o dei saluti mi diceva sempre che avrebbe voluto lavorare di nuovo con me. Non sapevo quando sarebbe accaduto, né sapevo se la SPAL avrebbe cambiato dopo lo scorso campionato, perché qui c’erano professionisti molto validi. Ho grande stima di Giorgio Zamuner, di Ivone De Franceschi e Massimo Tarantino. In particolare con Zamuner ci conosciamo da una vita e ci accomuna un rapporto di affetto. Per questa ragione speravo potessero continuare la loro avventura, anche se poi mi ha fatto piacere che Joe mi abbia affidato questo incarico in una società prestigiosa e di grande fascino».