Spal, Fusco: «Sarò il principale responsabile delle decisioni tecniche»
Sul sito ufficiale della Spal, il nuovo direttore Filippo Fusco si presenta ai tifosi:
“Ringrazio il presidente per le belle parole nei miei confronti, iniziare il lavoro in un nuovo club è sempre una responsabilità e lo è ancora di più in una realtà come la SPAL, un Club storico ed importante. Abbiamo l’obbligo di fare le cose nel miglior modo possibile ed in maniera seria e trasmettere questo senso di responsabilità anche ai calciatori che verranno qui, i quali devono arrivare sentendo profondamente questo impegno.”
“Sono qui per mettere a disposizione la mia professionalità ed esperienza, sono contento di trovare Joe Tacopina, perché ha un entusiasmo contagioso per tutti, è una persona straordinaria ed è mio compito riuscire a fare mio questo suo entusiasmo e trasmetterlo a tutte le persone che lavorano insieme a noi. Da solo nessuno può fare nulla, c’è bisogno di tutti, sempre nel rispetto dei ruoli, nell’interesse superiore del bene della Società.”
“Il responsabile di tutte le decisioni tecniche sono io, sempre dopo essermi confrontato con tutti i collaboratori che mi affiancheranno. Emanuele è un mio collaboratore ed è un direttore sportivo che ha già fatto bene in questa categoria a Mantova, oltre ad essere stato vicino a me a Bologna e soprattutto a Verona.”
“Le retrocessioni spesso lasciano delle scorie profonde e può accadere che alcuni giocatori non accettino la categoria perché si sentono demotivati. Parlerò con tutti i calciatori per capire chi è veramente motivato e chi resta solo per onorare un contratto. Qui abbiamo, inoltre, la fortuna di poter contare su un grande settore giovanile e l’obiettivo è quello di valorizzare al massimo le potenzialità che ci sono. Dobbiamo essere bravi a creare le condizioni affinché i calciatori possano essere valorizzati con i tempi e i modi giusti, senza bruciare nessuno.
“È normale che tutti vorremmo vincere ogni partita, – ha aggiunto Filippo Fusco – ma riuscirci non è facile e per questo dovremo guardare partita per partita, poi ci sarà un momento in cui tireremo una linea e vedremo dove saremo arrivati. È chiaro che dovremo essere ambiziosi, ma sempre con equilibrio rispetto al metodo adottato, per far sì che alle parole seguano i fatti. Ovviamente davanti a noi ci sono anche gli avversari, ma anche questa è la bellezza dello sport.”
“Lo stesso vale per l’allenatore, perché io voglio una guida tecnica che non si accontenti e che sia ambiziosa quanto lo sono io e quanto lo è il presidente. Desidero un allenatore che sia coraggioso e che non abbia paura di far giocare un ragazzo del 2004 o del 2005 se lo merita, un allenatore che abbia la capacità di capire i momenti e che, soprattutto, sappia gestire i possibili momenti di difficoltà che nel corso di una stagione così lunga è normale possano presentarsi.”