Alla vigilia della sfida tra Sampdoria e Juve Stabia, che verrà giocata a porte chiuse, il tecnico blucerchiato Sottil si è espresso in conferenza stampa per presentare il match:
«Porte chiuse? Ho sia allenato che giocato da calciatore a porte chiuse. E’ qualcosa di surreale, è un po’ come fra virgolette ammazzare un po’ lo spettacolo perché, specie in casa nostra, il pubblico è meraviglioso e trascinante. Detto questo, non possiamo che prenderne atto. Non dobbiamo farne una scusa e un alibi perché lo sappiamo da diversi giorni. E’ successa questa cosa ed è stata presa questa decisione. Abbiamo l’obbligo di andare sopra tutto e tutti, fare una grande prestazione e raggiungere un risultato importante.
Sosta? La settimana è stata un’ottima settimana ma fa parte del passato. Ci lascia consapevolezza di quello che può fare questa squadra ma anche come deve giocare, con quale mentalità deve approcciare la gara. Dell’aspetto qualitativo non avevo dubbi. Quello che mi è piaciuto è l’approccio e la mentalità. Quando vedo le punte correre e prendere l’ammonizione al 90’ sono contento. L’unico obiettivo che abbiamo davanti è la Juve Stabia, squadra in salute, allenata bene e rodata. E’ una squadra che ha un’identità forte, rispettiamo la Juve Stabia ma dobbiamo pensare alla nostra partita. Ieri ho visto una giornata di grande concentrazione, oggi la pretenderò ancora di più perché per noi è importante dare continuità di prestazione e punti.
Modena? Le partite sono tutte una sorta di esame ma vanno prese come il giusto equilibrio Né superficiali né troppo spavaldi. Bisogna arrivarci con l’equilibrio di queste gare. L’aspettò mentale non è altro che la nostra identità. Siamo entrati nella strada giusta e dobbiamo proseguire a tutta velocità. Le partite poi sono tutte scorbutiche, nelle squadre ci sono giocatori di grande qualità. Lo sappiamo ma anche noi le abbiamo, come abbiamo esperienza, passo e fame. Questa squadra ha dimostrato di voler essere protagonista di questo campionato. Dovevamo affrontare questo mini-ciclo con una sana spregiudicatezza.
Coda e Tutino? A Modena per esempio è stata una gara dove la squadra ha dimostrato maturità nel leggere queste situazioni. L’identità significa che la squadra deve comandare la partita, essere protagonista e aggressiva in avanti ma deve essere anche scaltra e mestierante che ci sono volte in cui devi soffrire.
Gli assenti per domani? Diciamo che per quanto riguarda Pedrola è quasi a posto. E’ un giocatore che manca da parecchi mesi dall’allenamento attivo. Quando si parla di giocatore pronto è perché ha fatto un lavoro propedeutico, ci vorranno qualche settimana ma la sosta lo aiuterà a condizionarsi sempre meglio. Per Cesena penso sarà convocabile. Stiamo valutando Romagnoli e Vieira ma abbiamo già le idee chiare. Per il resto sono tutti a disposizione.
Qualche ammonizione ingenua di troppo? Sì. Quando chiedi ritmo e aggressività è chiaro che qualcosa puoi magari in eccesso di contrasto. E’ chiaro che in certe zone del campo bisogna saper temporeggiare e capire che quando l’uomo è girato, in zone non pericolose del campo, bisogna usare due velocità.
Risalita in classifica? Dico la verità, non ho mai avuto tabelle da quando alleno. Nelle parti finali si fanno un po’ di conti, però non ne faccio tabelle. Io ragiono partita per partita».