Sospendiamo la partita, basta così | Il guardalinee protesta e lascia il campo: vergogna in curva

Partita sospesa, protesta del guardalinee

Partita sospesa, protesta del guardalinee (foto LaPresse) - Ilovepalermocalcio.com

Episodio deplorevole allo stadio, il guardalinee imbocca il tunnel degli spogliatoi: arbitro costretto al triplice fischio anticipato, ecco cos’è accaduto.

Sono tanti i fattori che possono determinare la sospensione di una partita di calcio. Talvolta si tratta di cause connesse al meteo, con grandinate o acquazzoni improvvisi che rendono in breve tempo impraticabile il perimetro di gara. Fenomeni a cui spesso si associano i fulmini, proprio come accaduto nel match fra Germania e Danimarca, valido per gli ottavi di finale di Euro 2024.

In tale circostanza, la sfida è stata interrotta al 35′ del primo tempo perché, proprio sopra il Signal Iduna Park di Dortmund, teatro della sfida, si è scatenato un temporale senza precedenti. In particolare, a indurre l’arbitro Michael Oliver a stoppare per qualche minuto la tenzone pallonara sono state le numerose saette scaricatesi al suolo nelle immediate vicinanze dello stadio.

Dopo poco, la pioggia si è trasformata in grandine: un vero e proprio nubifragio, durato pochi giri d’orologio, ma sufficiente a procrastinare il prosieguo dell’incontro. Quest’ultimo è poi ripreso regolarmente fino al triplice fischio finale. Esattamente quanto accaduto la scorsa settimana ad Atalanta e Como: manto erboso del Gewiss Stadium impraticabile, slittamento del calcio d’inizio e, all’ora concordata, squadre nuovamente in campo.

Tuttavia, altre volte, a rendere impossibile la disputa o la prosecuzione di una partita sono i tifosi, con i loro comportamenti deplorevoli. Purtroppo è accaduto di nuovo, con il guardalinee che, in segno di protesta, ha deciso di abbandonare il campo.

Vergogna allo stadio, il guardalinee se ne va: ecco perché

È stato un pomeriggio di assoluta vergogna quello vissuto a Monselice (Padova) domenica 29 settembre 2024. Presso il campo sportivo che ospita le gare interne dei padroni di casa si stava svolgendo la sfida tra Monselice e Torre, valida per il campionato di Promozione. All’88’, sul parziale di 2-1 in favore degli ospiti, l’arbitro si è visto costretto a decretare anticipatamente la fine delle ostilità.

Questo perché il guardalinee (Kouassi Francis Amon, della sezione AIA di Treviso) ha lasciato il campo e imboccato il tunnel degli spogliatoi a seguito di insulti discriminatori piovuti dagli spalti e indirizzati a lui.

Guardalinee in azione
Guardalinee in azione (foto LaPresse) – Ilposticipo.it

Insulti razzisti al guardalinee: interviene il giudice sportivo

A decidere le sorti della contesa sarà il giudice sportivo, il cui responso perverrà nelle prossime ore. Nel frattempo, il Monselice ha voluto rendere nota la propria posizione, diametralmente opposta rispetto ai terribili concetti urlati dalla curva.

La società si è dissociata e ha preso le distanze “dalla persona che ha proferito espressioni razziste nei confronti dell’assistente arbitrale”. I dirigenti hanno quindi formulato le loro scuse al guardalinee e rimarcato con forza la costante e ininterrotta battaglia contro il razzismo e contro qualsiasi forma di discriminazione.