Sorrentino: «Sarò sempre in debito con i tifosi del Palermo. Retrocessione con Ilicic, Miccoli e Dybala…»
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Stefano Sorrentino, ex capitano del Palermo:
«Per il Palermo ho pianto. È accaduto dopo dopo la partita col Verona, quella della salvezza all’ultima giornata di campionato (stagione 2015-2016, ndc), perché sapevo già che non sarei rimasto. Camminavo attorno al campo con la gente che applaudiva, non sarei voluto più uscire. Ma non volevo neppure fare la chioccia a Posavec, come mi aveva proposto Zamparini. Volevo essere ancora protagonista e ci sono riuscito giocando altri tre anni in A col Chievo. E ha pianto mia moglie quando siamo partiti».
«Sarò sempre in debito con i tifosi del Palermo. Non dimenticherò mai quando sono tornato da avversario col Chievo. Sentire tutto lo stadio che cantava il mio nome mi ha quasi imbarazzato, avevo i brividi. Ero arrivato a gennaio contro il volere di Corini che allenava il Chievo. Volli fortemente il Palermo, come attratto da una forza di gravità.
Anche se sapevo che salvarsi sarebbe stato difficile. La squadra era forte ma costruita male. Dybala era un bambino, Miccoli e Ilicic ebbero infortuni. A gennaio si cambiò in maniera eccessiva, c’erano troppi stranieri e andammo in B. A fine anno avevo offerte in Serie A ma volli restare, per un debito con i tifosi e per un patto con Gattuso».