«L’arrivo di Di Marzio è stato fondamentale. Nessuno dubita del fatto che senza di lui saremmo retrocessi. Ha portato tanto al Palermo in poco tempo. Se ci siamo salvati gran parte del merito e suo. L’altra sera per me è stato difficile, sono da quasi venti giorni che non vedo le mie figlie e questo a me pesa. Anche quando in una settimana non riesco a vederle sto male dentro. Quando mi sento dire “Papà domani e il mio compleanno, vieni?” rispondere no fa male. Domenica sera non è stato facile, non è facile per me piangere. Il fatto che i 35.000 del barbera mi acclamavano lo porterò sempre dentro di me e ancora mi rimbomba in testa. Sto lasciando nel miglior momento possibile. Momento più bello che ricorderò? Di quest’anno di parate belle e importanti ne ha fatte tante. La più importante è stata quella a Frosinone su paganini. Quella è stata un 70% di salvezza. Perché se a Frosinone avessimo pareggiato saremmo stati già retrocessi. Poi il momento più bello in assoluto quando siamo rientrati al barbera da Novara e abbiamo atto festa con i tifosi. Ci sono tante cose. Ma mi piace ricordare anche i momenti di sofferenza e di tensione. Arrivato ad un certo punto ci svegliavamo la notte e facevamo calcoli su WhatsApp con Vitiello, Maresca e Gilardino. Ricorderò anche questi momenti. Adesso mi manca un po’ quell’ansia. Ricorderò con affetto tutti gli allenatori che sono passati. Fa esperienza averli avuti tutti, si impara da ognuno. Non mi vergogno l’aver pianto dopo Verona. Sapevi dentro di me che era la fine e mi sono lasciato andare». Queste le parole rilasciate da Stefano Sorrentino, intervenuto quest’oggi in conferenza stampa.