Sorrentino in sala stampa: «Tante dicerie sul mio conto, ma Zamparini si è ricreduto. Vi dico tutto sul rinnovo e sul momento mio e del Palermo…»
Il Palermo è tornato alla vittoria: contro il Bologna, domenica scorsa, i rosanero si sono imposti di misura e hanno messo fine al filotto di quattro gare perse in campionato. Tra i protagonisti della partita al “Dall’Ara” figura sicuramente Stefano Sorrentino, il capitano di questa squadra che ha fatto bene non solo nell’ultimo weekend ma da tutta la stagione. Non è un caso che il portiere classe ’79 sia il giocatore, dopo otto giornate di campionato, ad avere la miglior media voto fra i suoi compagni. La prestazione di grande livello contro i felsinei gli ha anche permesso di entrare nella Top 11 europea della settimana stilata da Eurosport, assieme a calciatori del calibro di Neymar. Tuttavia, l’estremo difensore del Palermo è in scadenza di contratto ed il rinnovo stenta ad arrivare. Tante le voci su questo argomento, sia passate che recenti. Quest’oggi Sorrentino è intervenuto in conferenza stampa per discutere di questo argomento ma anche di tanti altri. Di seguito tutte le dichiarazioni rilasciate dal capitano rosanero.
RITIRO A GRADISCA E RITORNO ALLA VITTORIA «Secondo me il ritiro non serve, che abbiamo vinto dopo averlo svolto, come avvenuto lo scorso anno, è solo un caso. Contro Genoa e Udinese mica siamo andati a Gradisca, eppure abbiamo vinto lo stesso. Con tutti i ritiri che il Palermo ha fatto negli ultimi anni sarebbe andato in Champions. Scherzi a parte, l’aria fresca e la vicinanza di Zamparini in quel momento di difficoltà ci sono serviti. Poi vincendo contro il Bologna abbiamo superato la stanchezza del ritiro, ma per chi come me ha famiglia e figli non è bello allenarsi lontano da casa. Riguardo al successo contro i rossoblu, io non ho visto tanti cambiamenti rispetto al passato. Paradossalmente abbiamo avuto più occasioni con la Roma che col Bologna e, contestualmente, il Bologna ha tirato più in porta della Roma, eppure sembra che i giallorossi ci abbiano asfaltati quando in realtà non è così. Il Bologna non mi è sembrato un avversario così scarso, è pur vero che Mirante non è stato impegnatissimo ma con Gilardino avremmo potuto fare altri gol, penso alla traversa o ai salvataggi sulla linea».
IMPORTANZA DELLA VECCHIA GUARDIA «La squadra a Bologna era più “vecchia” rispetto alle precedenti uscite, ma nelle prime due vittorie Andelkovic e Maresca non c’erano quindi può essere anche un caso. È chiaro che in quel momento di difficoltà l’esperienza di gente come Sinisa o Enzo era utile, ma chi ha giocato al posto loro in precedenza non ha sfigurato. Tutte le nostre vittorie le abbiamo ottenute con il 3-5-2? Il nostro assetto tattico è con la difesa a tre. Ci sta cambiare ma se i risultati arrivano con quel modulo ci sarà un motivo. Fossi io l’allenatore continuerei così».
RINNOVO DI CONTRATTO «Tutto ciò che è stato scritto sul rinnovo, dallo spalmare l’ingaggio in due-tre anni alle varie offerte, non c’è nulla di vero. C’è stata una proposta in estate ed è stata rifiutata. Ci siamo dati appuntamento entro gennaio. Io non scappo. Se ci sarà intenzione di proseguire sarò contento ma spero che gli incontri tra agente e società rimarranno segreti, perché bastato che il mio agente fosse a Palermo per inventare notizie su possibili appuntamenti. Non c’è fretta, per adesso pensiamo alla squadra. Se non dovessi trovare un accordo, nel bene o nel male dirò tutto come ho sempre fatto. Sto vivendo la scadenza in maniera serena, perché so che ci sono buone prospettive e so che si può risolvere tutto per il meglio. Sapete benissimo che ho tre figlie lontano e anche questo influisce nell’accettare o meno una proposta. Io però gioco in una delle squadra più importanti del sud e mi sento importante per questa squadra. Se non dovessi rinnovare sono sicuro che non passerò per traditore agli occhi dei tifosi. Se sul rinnovo pesa più l’aspetto economico o quello progettuale? Tutti e due e nessuno dei due. Io voglio giocare, non so fare la chioccia».
RAPPORTO CON ZAMPARINI E IACHINI «Il mio feeling con Zamparini è cresciuto. Purtroppo quando sono arrivato qualcuno ha messo voci errate sul mio conto e Zamparini ci aveva creduto, poi fortunatamente ha cambiato idea su di me. Non ci messaggiamo, non ci chiamiamo, ma c’è stima tra noi. Stiamo costruendo un rapporto soprattutto per il bene della squadra. È anche vero però che se io sono ancora qua è grazie a Iachini: sono stato messo in discussione per cose che non c’entravano col campo, per la mia età, qualcuno diceva che non ce la facevo più. Con un altro allenatore sarei andato via. Per fortuna Zamparini si è ricreduto».
MOMENTO POSITIVO PERSONALE «Domenica sera leggendo i messaggi che mi sono arrivati sono rimasto contento, premetto che le parate non le ho riviste. Certo sono orgoglioso, dicono che sono vecchio ma mi fa piacere dimostrare che valgo. Dopo prestazioni del genere l’adrenalina non ti permette di dormire. L’importante è stato portare a casa i tre punti, adesso testa subito alla difficile sfida con l’Inter di sabato. Rigurado alla Top 11 di Eurosport mi ha fatto piacere rientrarci, anche se vale solo a livello statistico. Sogno Nazionale? Di sogni ne ho realizzati tanti, quello lì manca. Se dovesse arrivare ben venga, altrimenti rimango un semplice tifoso. Forse i 36 anni non aiutano, ma se gioco sempre come domenica le possibilità di una convocazione aumenteranno».
RAPPORTO CON SICIGNANO «A Palermo mi sono sempre trovato bene coi preparatori, con Sicignano cerchiamo sempre di migliorare di volta in volta. Con lui lavoro molto bene e c’è anche una grande amicizia. Rispetto allo scorso anno ci sono delle metodologie diverse e mi trovo benissimo. Ringrazio comunque Paleari ma penso che noi giocatori abbiamo bisogno di cambiare ogni due o tre anni per avere nuovi stimoli».
PALERMO-INTER «I nerazzurri sono candidati allo scudetto, hanno una rosa enorme e uno dei migliori allenatori in circolazione. Ci vuole un Palermo attentissimo, se a Bologna abbiamo dato il 110% con l’Inter dovremo dare il 111%. Handanovic? Si fanno belle partite e anche degli errori, fa parte della carriera, ma se alla fine un portiere ti regala tanti punti vuol dire che dà la giusta sicurezza. A me piace tantissimo».