L’ex capitano del Palermo, Stefano Sorrentino, è intervenuto nei giorni scorsi nel corso della trasmissione “#Iorestoacasasul60”, in onda su “Sportitalia”, tornando a parlare del suo rapporto con la piazza di Palermo. Ecco le sue parole: «Io sono tanto legato a Palermo e ai palermitani. Mi sento sempre in debito con loro, hanno accolto me e la mia famiglia come se fossimo stati persone di famiglia: tra noi c’è indubbiamente un amore viscerale. Per la realtà rosanero risponderò sempre presente, anche se non ci potrà più essere un mio ritorno in campo: bisogna essere realisti, ho appeso i guanti al chiodo e quindi è giusto pensare ad altro. Il mio carattere mi ha aiutato molto, mi ha portato ad arrivare a 40 anni ad essere titolare in Serie A e ad avere rapporti splendidi con i miei compagni di squadra. Alcuni di loro li sento e frequento ancora oggi nel quotidiano. Quando c’era da metterci la faccia, in positivo o in negativo, ce la mettevo sempre, mi andavo a caricare di responsabilità soprattutto con il passare degli anni, per cercare di togliere la pressione ai più giovani. I vari spogliatoi e le Società di cui ho avuto il piacere e l’onore di vestire la maglia, credo abbiano apprezzato questo mio modo di essere». Sul suo futuro, l’ex portiere ha risposto così: «Nei mesi scorsi stavo frequentando il corso da Direttore Sportivo, che ora è stato opportunamente sospeso. Di sicuro non farò l’allenatore, non mi piace allenare e non apprezzo determinate dinamiche. Dopo aver detto basta al campo, ai ritiri e a certi ritmi forsennati, ho bisogno più che altro di ricoprire un ruolo dirigenziale». Sorrentino ha anche parlato del suo gol subito più bello: «La rete in assoluto più spettacolare che abbia incassato è sicuramente quella realizzata da Fabrizio Miccoli in un Palermo-Chievo Verona, giocato proprio al Barbera qualche anno addietro».