“Sono andato a fare il muratore, non mi chiama più nessuno”: raffiche di gol in Serie A e poi il silenzio | I soldi non erano sufficienti per vivere

Fiorentina/ fonte Wikipedia- ilovepalermocalcio.com
Dopo i tanti gol segnati in Serie A, l’ex bomber è finito a fare il muratore a causa dei problemi economici. Una fine molto triste per lui.
Il mondo del calcio è spesso associato a fama e ricchezza, ma la realtà per molti ex calciatori è ben diversa. Dopo il ritiro, alcuni si trovano a dover affrontare difficoltà economiche e sono costretti a reinventarsi, intraprendendo lavori umili per sopravvivere. Le cause di questo declino sono molteplici: cattiva gestione del denaro, investimenti sbagliati, dipendenze o semplicemente la difficoltà di adattarsi a una vita senza i milioni del calcio.
Alcuni ex campioni, abituati a stipendi elevati, faticano a ridimensionare il proprio stile di vita e si ritrovano rapidamente senza risorse. Le storie di ex calciatori che si sono reinventati sono varie: c’è chi ha aperto un bar o un ristorante, chi lavora come operaio o magazziniere, chi si dedica all’agricoltura o all’allevamento.
Questo ex bomber del nostro campionato invece è finito a fare il muratore. Dopo aver segnato caterve di gol in Serie A infatti questo calciatore a causa di qualche difficoltà economica di troppo si è ridotto a lavorare in cantiere. Vediamo di chi stiamo parlando.
Una carriera ricca di gol
Tutti gli appassionati di calcio si ricorderanno di sicuro di un certo Christian Riganò. Bomber di provincia dal senso del gol innato. Ha fatto le fortune di diversi club, su tutti la Fiorentina, con la quale ha fatto la scalata dalla Serie C2, fino alla Serie A.
Arrivato tardi nel massimo campionato italiano, Riganò si è comunque fatto valere, segnando a raffica. E dopo una gloria durata forse troppo poco nel grande calcio, l’ex centravanti adesso, chiusa la carriera, è tornato a fare il suo vecchio mestiere, ovvero il muratore.

”Sono tornato a fare il mio mestiere”
”Due cose so fare nella vita: i gol e il muratore. Così, dopo aver smesso di giocare, sono tornato a fare il mio mestiere: mi piace e ne vado orgoglioso”. Così Riganò dopo una recente intervista riportata da fanpage.
Una scelta dovuta anche al fatto che la sua carriera da allenatore dopo aver preso il patentino non è sbocciata. ”Non avendo avuto chiamate per allenare sono tornato a fare il mio lavoro”.