L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla seconda chance per tre calciatori rosanero.
Tre nomi in cerca di riscatto. Tre giocatori chiamati a dare un segnale forte su chi sono realmente. Perché, per motivi diversi, hanno molto da farsi perdonare. Sono storie differenti quelle di Somma, Luperini e Almici ma accumunate da un unico denominatore: un contratto pesante e una stagione da riscrivere. L’avvento di Baldini, come era prevedibile, ha fatto cambiare il vento che per Somma vuol dire tornare di nuovo in rosa dopo sei mesi vissuti da separato in casa per le scelte tecniche di Filippi. Il difensore si allena regolarmente con il resto del gruppo e il nuovo tecnico lo ha provato spesso nelle bozze del suo 4-2-3-1 al centro della difesa.
Dopo Crivello, reinserito a novembre, si chiude il cerchio degli epurati in estate. Del resto, dopo le grosse difficoltà riscontrate prima dell’inizio della stagione nel poter piazzare i due giocatori, il minore dei mali è rimettere tutto a regime. Somma, arrivato da svincolato lo scorso campionato, al suo primo anno in rosanero non ha mai dato sicurezza al reparto arretrato. Il difensore, fino a cinque anni fa considerato un possibile talento del panorama nazionale, è stato penalizzato dalla rottura dei crociati di entrambe le ginocchia nei suoi anni al Brescia. La sorte non lo ha assistito nemmeno nelle due stagioni successive al Deportivo La Coruna, dove è incappato nella lacerazione di un menisco.
La dirigenza rosanero aveva deciso di scommettere sul suo rilancio facendogli un triennale, che alla fine si è rivelato una zavorra, perché il giocatore non ha reso secondo le aspettative e la società ha fatto fatica a metterlo in uscita. La sua storia e il suo lauto stipendio non hanno acceso grandi interessi. Ecco, quindi, la possibilità di giocarsi le sue carte con l’obiettivo di far ricredere tutti. Discorso simile anche per Luperini, che con Somma condivide lo stesso contratto, perché il centrocampista nel girone di andata ha reso molto al di sotto delle credenziali che lo avevano portato a Palermo dopo la buona annata nel Trapani. Anche la scorsa stagione non era stata brillantissima, ma dalla sua aveva l’attenuante di avere contatto il Covid che gli aveva lasciato scorie pesanti. Ha chiuso, comunque, la stagione con 5 gol, più uno ai playoff, non venendo meno alla sua specialità: gli inserimenti in area.
Zero gol. Un valore aggiunto che quest’anno è mancato, anche alla luce di prestazioni spesso al di sotto della sufficienza. Un rendimento che lo ha portato a perdere la maglia da titolare con Filippi, ma che Baldini è pronto a restituirgli, da quello che si evince sulla trequarti, un déja-vù che in passato ha fruttato poco.
Il ruolo Anche per Almici non è stato un girone d’andata esaltante. Il terzino dopo l’avvio scoppiettante della scorsa stagione si è perso. Se l’anno scorso due brutti infortuni avevano arrestato la sua marcia, in questa stagione i motivi della sua involuzione sono oscuri. Nel 3-4-2-1 di Filippi, da esterno ha spinto poco e in fase di non possesso non ha entusiasmato. Con Baldini tornerà al suo ruolo di terzino con la speranza che esca dalla zona d’ombra.