Come scrive “Strettoweb” la Vibonese si prepara adesso a presentare domanda di ripescaggio, con discrete chance di successo. Soprattutto la vicenda Catania potrebbe smuovere le acque nel girone C e favorire il sodalizio calabrese, tra i più avanti nelle graduatorie per la riammissione.
Qualche giorno fa, infatti, la Figc ha stilato i nuovi criteri, modificando le condizioni di priorità. Si darà spazio alle seconde squadre (stile Juve U23, ma all’orizzonte non se ne vedono altre), poi a quelle retrocesse dalla C e infine a quelle promosse dalla D. “Il Consiglio – si legge nel comunicato ufficiale – ha approvato l’impianto di norme che prevede, come per lo scorso anno, lo scorrimento della classifica per individuare la priorità della riammissione. Il Consiglio ha votato l’impianto di norme che ricalca la disciplina approvata lo scorso anno. Per quanto riguarda il ripescaggio in Lega Pro, l’alternanza nella disciplina dei ripescaggi per questa stagione prevede al primo posto l’eventuale seconda squadra (qualora facesse richiesta una nuova società), una società di Lega Pro e una società della Lega Nazionale Dilettanti”.
E così, escludendo i club non ripescabili in quanto già riammessi nelle ultime cinque stagioni (rientrano le varie Giana Erminio, Legnago, Pistoiese, Paganese, oltre al Catania che comunque ripartirà eventualmente dalla D) e ipotizzando la non creazione di seconde squadre (al momento non appare nulla all’orizzonte), ecco “arrivare” le squadre retrocesse dalla Lega Pro, che hanno precedenza su quelle che hanno vinto i playoff di D (nel girone I trattasi della Cavese). Nell’ordine, Seregno, Fermana, Grosseto e Vibonese. Di queste, come scriveva qualche giorno fa Il Resto del Carlino, “il Seregno potrebbe fondersi con la Pro Sesto che si è salvata nel girone A di terza serie, mentre il Grosseto del presidente Di Matteo ha qualche magagna societaria e potrebbe non avere la forza economica di sostenere le spese per la promozione d’ufficio. Alla Vibonese non resta che prepararsi, agire e attendere. Sperando di farcela. Di certo, a prescindere da ciò, si prevede l’ennesima estate calda su questo fronte, affatto rassicurante se consideriamo le numerose squadre che ogni anno – in estate o a campionato in corso – falliscono o non si iscrivono, tema ormai arcinoto e su cui, oltre alle solite parole di circostanza, chi di dovere fa orecchie da mercante.