Sogna di giocare ma ha “già” 8 anni: «Troppo tardi per cominciare»
L’edizione online de “Il Tirreno” si sofferma su un caso che riguarda un bimbo di otto anni che sogna di giocare a calcio.
«Ha 8 anni, è tardi per iscriverlo». Una frase che si è sentita ripetere più di una volta. Che suona strana a chi, guardando il proprio figlio di 8 anni, appunto, vede un bambino con interessi, curiosità, timori e una strada ancora tutta da percorrere. Una persona il cui talento, le cui potenzialità, sono ancora in grandissima parte, da scoprire, coltivare, far crescere.
Nello studio, nei rapporti con gli altri. E certamente anche nello sport. Gli “altri” sport, però. Non il calcio. Non in un mondo – ed è capitato almeno in tre diverse occasioni con altrettante società sportive nel settore calcistico in provincia – già ad 8 anni si fa selezione tra bambini più o meno dotati da mettere in campo per vincere. Figuriamoci, quindi, se a quell’età si può pensare di insegnare loro, da zero, come si gioca.
La frase in questione è stata ripetuta a una mamma della provincia di Pisa che ha cercato di assecondare il desiderio del figlio di giocare a pallone. Prima aveva sperimentato il nuoto e altri sport «imparando a giocare, a fare gruppo, al di là delle sue capacità» racconta la mamma. «Poi ha voluto provare il calcio e così mi sono rivolta alla società che ha una scuola calcio nel comune dove abitiamo». Ed è arrivato il primo “stop”: «È tardi per iscriverlo».