Sogliano a muso duro: «Bari penalizzato? Cosi si falsa il campionato»
Nella giornata di ieri il Bari ha ricevuto la penalizzazione da parte della CO.VI.SOC. che adesso farà passare il club dal 6° al 7° posto in classifica. Una penalizzazione che oltre a far perdere il posto in classifica, farà giocare la gara preliminare dei play-off in casa del Cittadella anziché in casa del Bari. I galletti però non si danno per vinti e hanno già annunciato che presenteranno ricorso. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de il “Corriere dello Sport”:
“Grande disappunto da parte del Bari e del popolo biancorosso per i due punti di penalizzazione che ribaltano la griglia dei play off . «E’ una forzatura sotto gli occhi di tutti» si lascia scappare il presidente Giancaspro. «Non è stato corretto – dice il diesse Sean Sogliano – nei confronti del Bari e dei tifosi biancorossi arrivare a sentenza a fine campionato». Poi a muso duro aggiunge: «E’ cosi che si falsa il campionato».
PRONTO L’APPELLO. Il Bari proporrà subito appello. La delusione della società biancorossa è stata espressa dal suo avvocato, Mattia Grassani: «Hanno preso per oro colato quello che la Procura federale ha sostenuto e prodotto. Degli altri profili e dei documentazione che pure noi avevamo presentato non c’è traccia nella motivazione – sottolinea il legale del Bari -. Non è un problema di chi non ha pagato o che i soldi non ci sono. E’ una questione di tempi e di rapporto oltre che tra Bari e Banca, anche tra Banca e Agenzia delle Entrate. A fronte di questo – prosegue il legale – riteniamo che con la presentazione in data 16 marzo del modello F24, con il timbro pagato da parte della Banca con data e firma, di aver onorato quanto previsto dall’art. 35 del Noif. Poi se la banca ritarda a girare le somme all’Agenzia delle Entrate, o ci siano altre problematiche, il Bari comunque il suo adempimento l’ha assolto entro i termini previsti. E’ una questione molto sottile da una parte o dall’altra, altrimenti non ci sarebbero state quelle acquisizioni documentali, ulteriori, supplementari sia dell’Agenzia delle Entrate sia della Procura della Repubblica. Il Bari, però, per come si era messa con un estratto conto che dava atto del pagamento avvenuto dopo il 16 marzo con l’Agenzia delle Entrate, che accettava e certificava il versamento avvenuto il 16 marzo e con la produzione del modello F24, è francamente deluso. Verrà presentato certamente l’appello che verrà discusso a tempo di record, visto la data d’inizio dei play-off . Quello che deciderà la Commissione Federale d’Appello sarà l’ultima parola».
RICOSTRUZIONE DI PARTE. Una disparità di vedute che lascia non pochi dubbi. Spiega sempre l’avv. Grassani: «La motivazione del Tribunale Federale Nazionale sposa in toto la ricostruzione e la produzione documentale della Procura. Di tutto quello che noi abbiamo scritto e documentato c’è francamente molto poco. Un pareggio non ci poteva essere. O bianco o nero, o dentro o fuori. Nel giudizio di primo grado ha prevalso il punto di vista della Procura Federale. Materialmente il passaggio del movimento di denaro da parte della Banca sembra che sia avvenuto il 6 aprile a fronte del mod. F24 e della certificazione dell’Agenzia delle Entrate in data 16 marzo, senza che il Bari abbia avuto nessun tipo di ruolo o di responsabilità. Ma il Tribunale Federale dice no. A questo ci opporremo e aspetteremo il responso della Commissione Federale d’Appello».