Soffia aria di tempesta a Boccadifalco: il Palermo di Tedino non c’è più
Bruno Tedino non rischia l’esonero. Nonostante le due sconfitte consecutive, contro Empoli e Foggia, Maurizio Zamparini ha confermato il tecnico rosanero, che potrà quindi preparare la sfida di sabato contro il Perugia. Preparazione che il Palermo farà in città, perché contrariamente a quanto deciso ieri sera, il patron friulano ha poi annullato il ritiro in Umbria.
Se però Tedino può contare sulla fiducia di Zamparini, non si può dire che possa dormire sonni del tutto tranquilli. Secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, infatti, il rapporto tra lo spogliatoio e l’ex tecnico del Pordenone non è proprio idilliaco. Sembra ormai lontano l’affiatamento nato la scorsa estate in ritiro tra allenatore e squadra e le conseguenze potrebbero non essere delle migliori per Tedino. Perché, si sa, quando calciatori e tecnici non vanno d’accordo a farne le spese sono proprio questi ultimi (vedi Ballardini dopo il famosissimo “scontro” con Sorrentino).
Lo spogliatoio del Palermo è compatto, i giocatori sono uniti più che mai per l’unico obiettivo che è tornare in serie A, ma al momento non identificano più in Tedino la propria guida. Persino durante gli allenamenti. Che qualcosa fosse cambiato, a dir la verità, si è avvertito anche ieri sera, quando nel post partita di Palermo-Foggia il mister rosanero si è preso sì le proprie responsabilità, ma fino ad un certo punto. Ad esempio, non ha difeso “a spada tratta” Posavec (come avvenuto altre volte) a proposito dell’errore commesso sul gol dell’1-1 dei pugliesi e neanche Coronado. Poi ha affermato che il problema della squadra è mentale, sgravando dalle colpe se stesso e il suo staff, senza considerare la chiosa finale «In partite così puoi prendere gol, ma se sei una squadra che vuole andare in A non puoi perdere». Insomma: non sembrava proprio il solito Tedino.
Un cambiamento leggero ma percettibile, che potrebbe essere soltanto una coincidenza (d’altronde è la prima volta che il Palermo perde due volte di fila e nulla è ancora compromesso) oppure no. Sta di fatto che la ferita esiste e non si è ancora rimarginata.