In occasione del Pepito Day, amichevole celebrativa disputata allo stadio Franchi, Salvatore Sirigu è tornato a Firenze, dove ha ritrovato vecchi amici, emozioni e ricordi. L’attuale portiere del Palermo, ex Fiorentina e Napoli tra le altre, ha parlato ai media presenti, tra cui Tuttomercatoweb, soffermandosi su vari temi: dal legame con la città gigliata all’affetto per Giuseppe Rossi, fino alle ambizioni del Palermo e alla lotta Scudetto.

«Oggi (Ieri per chi legge) è stato bellissimo… L’ultima volta ci avevo lasciato un tendine qui, quindi tornare e uscirne sano è una piccola vittoria», ha esordito Sirigu con un sorriso. «Sono contento, sono affezionato a Firenze e alla squadra, seppur ci sono stato per poco perché era un momento particolare. La città e lo stadio ti rimangono dentro, l’ambiente è sempre bello, l’emblema del calcio italiano».

Su Giuseppe Rossi, protagonista della giornata:
«Pepito sicuramente perché ci conosciamo da tanto, siamo dello stesso anno. Abbiamo fatto le nazionali giovanili insieme, era già un piccolo ometto forte, poi Under 21, Nazionale… Lui è un pezzo di storia del calcio italiano. Purtroppo è stato un po’ sfortunato. Quando subisci quegli infortuni non è mai facile, ma guardate cosa lascia nel cuore delle persone, significa che non è solo calcio, ma qualcosa di più, che a volte è più importante».

A chi gli chiede un parere su De Gea, risponde con eleganza:
«Cosa devo dire? Non lo devo giudicare io, con tutto il rispetto possibile».

Sul confronto con i grandi portieri della storia della Fiorentina:
«Della storia del calcio italiano, non solo della Fiorentina. Cosa dobbiamo dire? Niente, a volte pensi a quando eri bambino e li ammiravi e pensi: ‘Guarda oggi con chi sono’».

Da ex Torino, un’opinione anche su Vanja Milinkovic-Savic:
«Lo era anche prima, poi le prestazioni aiutano ovviamente, il momento della squadra… Vanja è sempre stato un bel portiere, ha sempre lavorato, ha saputo sfruttare il suo momento ed è un portiere forte come lo era prima. Non lo scopro certo io».

Sulla Fiorentina e la Conference League:
«Per come si sono perse le ultime due finali, soprattutto la prima… Fu surreale, quell’anno facemmo anche la finale di Coppa Italia e non ne vincemmo neanche una in maniera immeritata. Credo sia un po’ in credito di fortuna, spero che sia la sua competizione quest’anno e che possa andare fino in fondo. Non è mai facile, è difficile ripetersi e arrivare tre volte in finale, posso garantirvelo. Speriamo possano avere quella fortuna che ci è mancata in passato».

E parlando di fortuna… anche il Palermo ne avrebbe bisogno.
«Ovviamente sì», afferma con convinzione.

Infine, uno sguardo alla lotta Scudetto e al Napoli:
«Sono lì… C’è un allenatore forte, un gruppo importante, giocatori forti e se la giocheranno. Sarà una bella lotta fino alla fine, non lo so chi la spunterà».

È una corsa a due?
«Nel calcio non si sa mai, finché la matematica permette alle squadre di poter arrivare fino in fondo io mi guarderei non solo davanti, ma anche dietro».