Sirigu e il segreto dell’Italia campione d’Europa: l’ex rosa è stato il motivatore del gruppo azzurro
Due giorni dopo la straordinaria vittoria dell’Italia ad Euro 2020 è stato svelato quello che è stato uno dei segreti di questo gruppo vincente, si tratta di Salvatore Sirigu.
Proprio così, l’ex portiere rosanero, secondo in azzurro alle spalle di Donnarumma, ha vissuto questo Europeo da protagonista fuori dal campo. Da tutti i compagni è stato definito l’uomo spogliatoio, il motivatore del gruppo. Non tutti sanno, infatti, che il portiere sardo prima di ogni partita dell’Italia ha mandato ad ogni singolo compagno che sarebbe sceso in campo audio motivazionali per spronarli a dare il massimo.
L’ultima trovata per motivare i compagni è arrivata proprio pochi minuti prima dell’inizio della finale. Sirigu infatti, ha raccolto in segreto messaggi video da parte di mogli, fidanzate, parenti e figli dei calciatori azzurri, inviandolo a tutti in pullman poco prima di raggiungere Wembley. Un gesto che ha fatto commuovere l’intero gruppo azzurro.
In un’intervista rilasciata oggi ai microfoni de “Il Corriere della Sera”, il portiere sardo ha detto:
«Perché quando non giochi hai due strade: o aspetti il tuo turno in silenzio, oppure cerchi di essere prezioso in altro modo. Com’è iniziato tutto? È cominciata quasi per caso, alla vigilia della gara con la Turchia. Ci stavamo cambiando e non sapevamo a cosa saremmo andati incontro. Ho scritto alcune frasi sul telefono, le ho salvate. E poi ho deciso di inviarle. Uno di questi messaggi diceva: “Veniamo da un anno e mezzo durante il quale il calcio non è stato più lo stesso, per noi è già una vittoria entrare in uno stadio con i tifosi. Ricordiamoci che uniti si è più forti, e che più si è uniti e più si è forti. E godiamocela, perché tanti vorrebbero essere al nostro posto”. Se sono diventato un leader? Ho cercato di tramandare principi e valori che mi sono stati trasmessi dai campioni frequentati in Nazionale. Se posso tramandare un po’ della mia cultura lo faccio volentieri. Senza forzature, però: ognuno è diverso, perché ha una sua storia. Sa cos’è bello in questo gruppo? Che discutiamo tutti assieme, giovani e vecchi, di cose serie e di stupidaggini».