Siracusa, presa d’assalto da podisti e ciclisti: chiude nuovamente la pista ciclabile

Secondo quanto riporta “Siracusanews”, il sindaco, Francesco Italia, con apposita ordinanza, ha nuovamente disposto il divieto dello svolgimento di “qualsiasi attività ricreativa o sportiva sulla pista ciclabile “Rossana Maiorca” anche nei casi in cui l’attività non venga svolta in gruppo” fino al 17 maggio e ha contemporaneamente vietato la fruizione del piazzale e dei gradini intorno al monumento ai Caduti d’Africa, aree in cui, nonostante i controlli, non è possibile mantenere il necessario distanziamento sociale contro la diffusione del Covid 19.

Non sarà più possibile né praticare jogging né passeggiare: sulla pista potranno transitare mezzi e personale autorizzato per motivi di sicurezza o di pulizia e potrà essere attraversata solo per accedere alle aree libere vicino al mare. L’ulteriore stretta per evitare complicazioni della situazione epidemiologica dopo la Fase 2 anche a causa delle modalità di utilizzo della pista, presa d’assalto da podisti e ciclisti.

Lo scorso 17 marzo il sindaco Italia, alla luce dell’emergenza da Covid-19, aveva deciso di chiuderla una prima volta con scadenza il 3 aprile. Non rinnovò il divieto, ma fino al 4 maggio è rimasta come indicazione e soppiantata comunque dalle norme regionali. Un atto che qualcuno non è riuscito a “digerire” facilmente, tanto che non sono mancate le segnalazioni e le sanzioni di persone impegnate a fare attività fisica sulla pista “Rossana Maiorca” nonostante il divieto.

Con la Fase 2, l’ultimo Dpcm e le ordinanze regionali era prevista la possibilità di svolgere attività fisica all’aperto, non necessariamente in prossimità dell’abitazione, purché mantenendo la distanza di sicurezza dagli altri. Ma così non è stato e le innumerevoli nuove segnalazioni, anche fotografiche, sulla pista ciclabile (e al monumento ai Caduti) hanno convinto il primo cittadino a emettere una nuova ordinanza ricordando il divieto di assembramenti, il mantenimento della distanza di sicurezza e l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuali nei luoghi pubblici chiusi o nelle aree aperte ove non è possibile rispettare la distanza sociale. A chi disattende le seguenti prescrizioni sono state elevate e verranno elevate sanzioni da 400 a 3.000 euro, con possibilità di incremento per comportamenti reiterati.

“Mi dispiace dover adottare questo provvedimento – afferma il sindaco Italia – ma il mio primo dovere è di preservare la salute pubblica. Le misure di allentamento del blocco non significano che siamo fuori dall’emergenza ma semplicemente che si sta tentando un faticoso e lento ritorno alla normalità, soprattutto per consentire la ripresa delle attività economiche. Occorrono comportamenti responsabili da parte di tutti per evitare un aumento dei contagi, soprattutto perché non disponiamo di notizie certe sulla diffusione della malattia. Occorre comprendere che l’attività motoria è consentita ma in forma individuale e non in gruppo e che la distanza tra le persone va sempre rispettata anche se il tracciato della pista non è particolarmente largo”.