Uno sciopero dei lavoratori ma anche “uno sciopero del consumo”, che coinvolga tutti i cittadini. “Se tutti gli italiani lunedì non facessero ordini ad Amazon, ma li facessero anche solo il 23, arriverebbe un segnale fortissimo. I profitti sono legittimi, ci mancherebbe altro, ma non sulla pelle dei lavoratori”.
Lo chiedono i sindacati oggi in videoconferenza a Piacenza in vista lunedì dello sciopero Amazon, il primo nel suo genere, proclamato per protestare sulle condizioni di lavoro cui sono sottoposti nel colosso di Jeff Bezos addetti ai pacchi e driver.
L’appuntamento è per lunedì dalle 11.30 alle 14.30 davanti al magazzino Mxp5 di Castel San Giovanni con un presidio e una manifestazione.
“Sarà garantito il rispetto delle misure anti-contagio, ma la protesta si farà sentire. Ed è uno sciopero internazionale, vista la partecipazione dei sindacati non solo in Italia”, segnalano i sindacati promotori, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti così come Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e Uiltemp-Uil, che rappresentano 9.000 lavoratori interinali della logistica coinvolti (in totale, si stima saranno più di 40.000 mila gli addetti interessati dallo mobilitazione lunedì). “Lo sciopero del consumo lo prevediamo nella giornata del 22, insieme a quello dei lavoratori. Non chiediamo alle persone di modificare il loro stile di vita sempre più caratterizzato dal commercio online, tanto che le aziende oggi stanno a galla sono quelle che si sono sapute trasformare aprendo a questo tipo di commercio, a scapito di un’altra filiera in sofferenza”.