Simplicio: «Ecco come sono arrivato in Italia, Parma importante. Su Cavani…»
Fabio Simplicio, ex calciatore del Palermo, ha rilasciato alcune dichiarazioni a “Ilposticipo.it”. Ecco quanto affermato: «Julio Baptista e Kakà? Sì, loro erano più piccoli di me, ma siamo riusciti a giocare insieme nella Primavera e poi nella prima squadra del San Paolo. Quando Kakà era piccolo tutti gli dicevano che sarebbe diventato un grandissimo giocatore e anni dopo è diventato quello che tutti conoscono. Io e Ricky ci sentiamo ogni tanto: non ci vediamo spesso, ma siamo in contatto. Parma? Quando è scaduto il mio contratto al San Paolo, il mio procuratore Gilmar Rinaldi mi ha detto che potevo andare al Parma. Lui era lo stesso agente di Adriano che aveva giocato coi gialloblù per due anni. Così sono arrivato in Italia nella squadra di Arrigo Sacchi. Qualche anno prima del mio arrivo avevo fatto un provino con la Primavera in Germania e avevano messo gli occhi su di me, però ero piccolo all’epoca. Poi ho fatto più esperienza e sono diventato un giocatore importante in Brasile: in quel momento Sacchi mi ha chiesto di venire al Parma. Italia? Era un Paese completamente diverso dal Brasile. Sono arrivato ad agosto e c’era tanto caldo, a Parma non c’era quasi nessuno per le strade: alle dieci di sera era tutto chiuso. Quando sono arrivato mi sono sentito un po’ perso. Però passare al Parma per me è stato importante. C’erano tanti ragazzi giovani e giocatori esperti come Giuseppe Cardone e Domenico Morfeo: loro mi hanno dato una grandissima mano per imparare subito l’italiano. A calcio sapevo giocare, in Italia ho appreso solo ciò che in Brasile non avevo mai fatto. Cavani? Al suo arrivo a Palermo era magrissimo. Fisicamente non era come gli altri. Nessuno avrebbe scommesso su di lui. Cavani però è andato in palestra tutti i giorni ed è diventato una bestia mai vista e oggi merita di stare dove è perché lo ha voluto fortemente. Vedo bene Cavani in qualsiasi campionato del mondo».