Silvio ha un Angelo. Baldini: «Non sono preoccupato dei nuovi proprietari. Soriano? Persona gradevole. Galassi e il suo aereo…»

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” riporta una lunga intervista a Silvio Baldini nel quale racconta la sua vita.

Silvio Baldini ha una passione vera per Pitagora. «Mi ispira. Mi ha insegnato che la matematica non è una scienza astratta. Come puoi esercitare il controllo dello spazio nel tempo. Il campo di calcio è un disegno geometrico, la palla è un punto che tocca la superficie. Come fai a contenere la palla? Non puoi fare cerchi o quadrati interi, devi fare dei mezzo quadrati, cioè un raddoppio» . I numeri. «Fondamentali, ma non sono nulla se non sono combinati alle emozioni. Lunedì avrò il mio primo incontro con gli sceicchi del Manchester City che hanno comprato il Palermo. Che dici, mi faranno parlare di Pitagora?» .

GLI SCEICCHI. Preoccupato dall’avvento dei nuovi proprietari? «Per niente, io sono quello che sono, non mi nascondo. Vorrei solo che non mi facciano perdere tempo. Se pensano che io sia la persona giusta e sono pronti a supportarmi, bene, sono sicuro che arriveremo in A, altrimenti ciao, arrivederci» . L ’incontro, lunedì a Palermo, è con Ferran Soriano, l’amministratore delegato del Manchester City. «Un gigante. Sembrava un giocatore di basket. Parla italiano benissimo. Com’è andata? Benissimo. Una persona gradevole. Mi sono sentito libero di raccontarmi per quello che sono. Mi ha fatto i complimenti e mi ha chiesto: “Ma che hai fatto in quei sei anni in cui non hai allenato?”.  Gli ho detto la verità, dei pastori siciliani, di Santa Rosalia. Ha capito chi sono, che la mia forza è la mia libertà».

Una giornata da luna park per l’uomo finalmente libero di essere folle. Lasciato Soriano sono finito nell’aereo privato di Alberto Galassi, amministratore delegato del gruppo Ferretti, sai, barche di lusso… Un pezzo grosso nel consiglio di amministrazione del Manchester City, direzione Bologna. Una persona deliziosa, molto alla mano. Dopo un minuto in aereo sapeva tutto di me. «Sai, io non ho vergogna, non mi nascondo, gli ho detto ! . Un solo rammarico. Non ha parlato di Pitagora.