Sicilia unica a tornare in giallo per il milione di no-vax. Giarratano: “Le restrizioni non freneranno il virus serve rigore o sarà settembre rosso”

Intervistato da “La Repubblica” Antonino Giarratano, professore di Anestesia all’università di Palermo e componente del comitato tecnico scientifico siciliano, boccia il sistema nazionale dei colori e insiste sulla necessità di misure più restrittive nei comuni con pochi vaccinati e molti contagi.

Ecco un estratto delle sue parole:

“Il giallo da molti tecnici definito “barzelletta”, aggiunge restrizioni non significative. È solo oggetto di un vergognoso scontro politico che produce in alcune regioni la caccia ai posti letto. L’errore di fondo è il sistema dei colori che non tutela in pieno la salute pubblica, ma tende a evitare l’implosione del sistema sanitario. Imporre il giallo o il rosso dopo che reparti ordinari o terapie intensive superano determinate soglie, significa mettere nel conto un numero significativo di morti”.

“Perché la Sicilia è l’unica regione in questa situazione? Dipende da fattori culturali che hanno portato alla mancata vaccinazione, dall’inadeguatezza di una classe di amministratori locali, come si evince dalla mancanza di controllo e dalla logistica penosa dell’area arrivi all’aeroporto di Palermo, da un flusso di due milioni di turisti in una regione che non ha infrastrutture, da hub che hanno funzionato nella prima fase e che da mesi stentano a produrre quanto costano. Serve rigore, oggi più del 4 agosto, se non vogliamo un settembre in rosso. Ma quali reazioni politiche scomposte sarebbero seguite se il nostro parere fosse stato applicato subito?”.