Sicilia, rientro in classe: errore nel decreto regionale manda in tilt le famiglie
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul ritorno in classe in Sicilia che ancora fa discutere.
I giorni di vacanza extra per gli studenti siciliani da tre potrebbero diventare cinque, arrivando così a venerdì con una Sicilia arancione alle porte che in automatico si porterebbe dietro la didattica a distanza. Mentre la Regione prende tempo per decidere cosa fare della scuola con una buona fetta d’Italia che ieri, invece, è tornata sui banchi, i presidi si preparano a tutti gli scenari possibili: la didattica a distanza da lunedì prossimo con l’Isola in zona arancione o il rientro in presenza con una mole enorme di lavoro da smaltire.
Fino a ieri l’ultimo inghippo: il decreto regionale di modifica del calendario scolastico sospendeva le lezioni fino a giovedì compreso, mentre nella nota dell’assessorato all’I-struzione di sabato scorso il giorno di giovedì era quello del rientro a scuola. Ennesimo colpo di scena per dirigenti scolastici e professori, prima di scoprire che si trattava di un «mero errore di trascrizione » , come precisato dall’assessorato.
«Stiamo verificando la possibilità e la necessità di allungare i giorni di vacanza da tre a cinque. Questi giorni sono un tempo tecnico richiesto dai dirigenti scolastici per mettersi al passo, del resto finché siamo in zona gialla la didattica a distanza non può scattare. Da cittadino e da medico, però, mi interrogo anche sul senso di tenere le scuole chiuse quando tutto intorno è aperto. Le scuole restano fra i luoghi più sicuri», dice Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione.