Sicilia, Insinga: «Altre piogge. Sarà un inverno più freddo del solito»
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul maltempo in Sicilia e riporta un’intervista al meteorologo di 3BMeteo Vincenzo Insinga il quale archivia il ciclone Apollo che ha sconvolto la Sicilia orientale, ma prevede nuove piogge.
Niente di tropicale, solo le “basse pressioni” del colonnello Bernacca?
«Sì, arriva una classica perturbazione da nord che già stasera porterà piogge in tutta la Sicilia, con aria più fredda e temporali nel Trapanese, nel Palermitano e nel Messinese. Ma non ci saranno eventi estremi, soprattutto nelle zone già colpite».
Si può tentare di capire come sarà quest’inverno? «Ci si può basare su alcuni indizi che servono a delineare una tendenza di massima. Il primo indice riguarda le anomalie nella temperatura dell’acqua degli oceani. C’è una linea negativa che emerge dalla temperatura più bassa dell’Atlantico. Questa presenza anomala di massa fredda in passato ha coinciso con inverni più freddi in tutta Europa, al netto del riscaldamento globale».
Lo scorso inverno è stato molto mite. Ora invece torna il freddo? «È stato anche di grande siccità. Stavolta siamo entrati nel semestre freddo rapidamente, con le prime ondate di maltempo già a settembre, e ora, dopo il ciclone, sembra che ci attendano una serie di perturbazioni di origine atlantica che si susseguiranno almeno fino a dicembre. Poi c’è un altro indizio: l’indebolimento del vortice polare, che rende più frequente l’arrivo delle perturbazioni di origine polare».
Ma quest’aria gelida, con il Mediterraneo più caldo del normale, non rischia di generare altri eventi estremi?
«C’è questa probabilità, soprattutto tra fine novembre e gennaio, quando finalmente anche il nostro mare si sarà raffreddato. Si potranno avere altri cicloni mediterranei».
Ormai è certo che il clima sta cambiando? «Sul riscaldamento globale non ci sono dubbi. Questi eventi estremi sono sempre più frequenti, ma si verificavano anche in passato: adesso vengono anche comunicati di più».
Non le pare che anche i siti web di meteorologia siano portati ad alzare i toni e gli allarmi per fare più contatti? «Noi a 3BMeteo abbiamo una precisa linea editoriale improntata alla sobrietà, ma altri in effetti hanno stili più spregiudicati e un po’ urlati».
Meglio tornare a Bernacca? «No, quelli erano tempi nei quali non c’era divulgazione sulla meteorologia. Lo stesso Bernacca parlava di “anticiclone” per annunciare l’alta pressione e il bel tempo, ma per il suo opposto non usava mai la parola “ciclone”: preferiva “blanda circolazione depressionaria”. I cicloni sono sempre esistiti, e il loro passaggio assicura alla Sicilia quei 600-700 millimetri di pioggia l’anno che non la fanno diventare un deserto».