Sicilia. Il caso, Super Pass anche a Palazzo dei Normanni, diktat per gli over 50: non vale per i deputati
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su quello diventato un caso, ovvero l’obbligo del Super Green Pass al Palazzo dei Normanni.
La circolare della discordia è un documento di tre paginette che il segretario generale dell’Assemblea regionale Fabrizio Scimè ha appena mandato a tutti i dipendenti, ai fornitori e ai gruppi parlamentari: una nota stringata che fissa le nuove regole per l’accesso a Palazzo dei Normanni, estendendo il Super Green Pass — quello che impone la vaccinazione — a tutto il personale e a certe condizioni anche a chi partecipa ai convegni. Con un’eccezione che ha fatto saltare sulla sedia molti destinatari della lettera: per i deputati regionali, anche per i tanti parlamentari ultracinquantenni che sulla carta hanno l’obbligo di vaccino, sarà invece sufficiente mostrare il Green Pass base, quello che si ottiene anche con un semplice tampone. Le nuove regole entreranno in vigore a partire dal 15 febbraio, come prevede la norma nazionale, e riguardano gli over 50. All’Ars, come a tutti i Parlamenti, si applica infatti l’autodichia, cioè la facoltà di decidere autonomamente sulle proprie disposizioni interne, senza applicare rigidamente le norme nazionali. Nel complesso di Palazzo dei Normanni — che include la Cappella Palatina — valgono dunque solo le norme imposte da Scimè: l’obbligo è perentorio per « tutti i lavoratori dipendenti dell’amministrazione e tutti coloro che svolgano a qualsiasi titolo la loro attività lavorativa o di formazione o di volontariato all’interno di Palazzo Reale » , ovviamente facendo eccezione per chi non può vaccinarsi per problemi di salute certificabili.
L’obbligo di vaccinazione, poi, si applica anche a tutti gli ospiti e agli spettatori dei convegni e dei congressi organizzati a Palazzo dei Normanni: la restrizione, però, in questo caso non si applica in caso di zona bianca. Vietatissimo, infine, accedere alla buvette senza il Super Green Pass: in questo, però, l’Assemblea regionale si limita a estendere al proprio ristorante le regole previste per tutti i locali d’Italia.
La decisione arriva mentre a Roma infuria la polemica sul Super Green Pass per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica, che provoca da settimane le proteste degli esponenti del fronte No Pass: «Escluderci dalla votazione del capo dello Stato — è la loro tesi — violerebbe la Costituzione » . All’Ars, del resto, le posizioni No Pass sono sostenute da un gruppo manifestamente contrario alla certificazione verde: Attiva Sicilia, che ha un patto federativo con Diventerà bellissima, il movimento del presidente della Regione Nello Musumeci e dell’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza.
A metà ottobre, quando l’obbligo è stato imposto anche ai parlamentari regionali, il gruppo, composto da deputati ex grillini, ha manifestato contro l’introduzione del Green Pass ( anche quello base) per l’accesso a Palazzo dei Normanni, inviando una diffida per chiedere a Scimè di imporre a tutti il tampone. Alla fine di ottobre un congresso di chi si schiera contro la certificazione, alla presenza dell’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla, si è tenuto all’interno del palazzo che ospita l’Assemblea. Con ingresso subordinato all’esibizione del Green Pass stesso. Per tutti i partecipanti. Inclusi deputati e assessori, almeno in quel caso.