Sibilia: «Per i club della Lnd anche un esiguo botteghino può significare moltissimo»
«Quando si hanno ruoli di responsabilità le difficoltà vanno affrontate e non dribblate. E soprattutto l’ordine delle cose da fare deve essere orientato dagli interessi di tutti, non solo di alcuni. La presenza degli spettatori non è solo un desiderio di normalità, perché fino a pochi mesi fa tutti noi eravamo abituati a seguire dagli spalti i nostri eventi preferiti. Per lo sport, a tutti i livelli, il pubblico è linfa vitale.
A maggior ragione per chi opera nella base, dove le possibilità di realizzare introiti sono molto ridotte. Nei campionati dilettantistici il numero degli spettatori è contenuto e le strutture sono in grado di assicurare le necessarie misure di sicurezza. Con le nuove disposizioni almeno è stato fatto salvo il principio per il quale lo sport di base debba essere tutelato al pari delle altre attività produttive. Per i club della LND, che in Italia sono oltre 12 mila, persino un esiguo botteghino può significare tantissimo in questo momento.
Il protocollo è impegnativo, ma non credo si possa fare altrimenti, perché dobbiamo sempre tener presente la tutela della salute: nessuno deve mettere da parte questo concetto. Quando ci siamo fermati a marzo lo abbiamo fatto per responsabilità sociale e ci è stato riconosciuto il merito di aver fatto questa scelta, prima di tutti. Nel momento in cui abbiamo deciso di ripartire lo abbiamo fatto con cautela e compiendo un grande sforzo sia economico che organizzativo, consapevoli che avremmo affrontato una stagione anomala e piena di incertezze». Queste le parole del presidente della Lnd, Cosimo Sibilia, rilasciate ai microfoni del “Corriere dello Sport” in merito all’emergenza Coronavirus e al campionato di Lnd.