Si apre l’era del Palermo City. Sperandeo: «Manterrò fede alla promessa fatta. Sto già chiedendo in giro se c’è il modo di affittare un cammello»

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla promessa fatta da Tony Sperandeo in caso di arrivo al Palermo degli sceicchi del City. Il quotidiano ha riportato un’intervista all’attore palermitano.

«Sto già chiedendo in giro se c’è il modo di affittare un cammello a Palermo, magari da qualche circo. Voglio essere di parola e la sfilata in cammello la faccio». Tony Sperandeo brinda a modo suo all’arrivo dello sceicco Mansour ed è pronto a mantenere la promessa fatta in una intervista a “Repubblica” quando l’operazione City Group era ancora all’inizio: guidare una sfilata di cammelli in onore del nuovo proprietario del club rosanero.

Quindi sta già cercando il cammello? «Ho lanciato un appello per trovarne uno in affitto ma potrebbe anche darmelo Mansour. Io in cambio gli posso dare la mia Polo».

Con quello che costa la benzina, un affare anche per lei? «Si, approfitto e mi prendo il cammello che va ad acqua. In più in questo periodo di caldo pazzesco e di siccità il cammello è abituato e non soffre».

Un affare per lei, ma anche per il Palermo? «Io in questi giorni pensavo alla buonanima di Zamparini, alle tante speranze di trovare nuovi investitori. Stavolta ero fiducioso ma sono come San Tommaso, fin quando non tocco, non credo. Adesso l’affare è stato fatto e spero sia anche importante per l’economia della città. Si farà la squadra, si migliorerà lo stadio ma questi sceicchi investiranno anche su Palermo»

Sopporteranno il nostro carattere e le nostre lungaggini burocratiche? «Ma noi ci capiamo da secoli, noi siciliani siamo gli arabi del Nord e loro sono i siciliani del Sud. E poi non possiamo farci scappare questa occasione. Sono ricchi, hanno soldi da buttare, credo che oggi inizia un periodo nuovo ma dobbiamo avere pazienza».

Perché pazienza? «Non è che arrivano e cambiano tutto, sicuramente non hanno comprato il Palermo per farlo tornare in serie C ma non mi aspetto che in due settimane fanno lo squadrone e andiamo in serie A. Non penso che vedremo subito gli effetti. Iniziamo a fare la squadra, facciamoci la serie B e costruiamo una grande squadra e poi verrà la serie A e anche gli investimenti in città. Sono sicuro».

Mirri rimane con il 20 per cento, lei lo ha sempre stimato. «Questa è una garanzia in più perché Mirri, come me, è innanzi tutto un grande tifoso rosanero. Lui ha mantenuto la parola, ha trovato nuovi capitali ma soprattutto è stato un bravo imprenditore. Chi poteva prendere il Palermo tre anni fa, se non lui? Molti non ci credevano, io si.Ha rischiato, ci ha messo passione e i risultati sono arrivati».

Fra i tifosi l’entusiasmo è a mille, passati i tempi bui? «È il risultato più importante, avere sanato la frattura che si era creata fra i tifosi e la società. Adesso siamo di nuovo tutti uniti per un ottimo futuro».

Gli arabi riconquistano Palermo, insomma. «Palermo ha visto passare tutti. Ma questo caso, poi, vale la pena di essere conquistati».