Serie D, si cambia: tre Under. Dalla prossima stagione scende di un’unità il numero dei baby sempre in campo

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul campionato di serie D.

Un piede nel passato e lo sguardo nel futuro. In estrema sintesi il messaggio emerso ieri a Roma nella riunione delle società partecipanti al campionato di Serie D 2023-24 della Lega Nazionale Dilettanti. Centouno i club presenti e voglia di partecipazione. Dalla riunione è emerso un cambiamento importante. Per la prima volta nella storia della Serie D il numero degli under obbligatori da schierare in campo passa da quattro a tre per le stagioni 2024-25 e 2025-26. Una decisione condivisa con le società a seguito del cambiamento della norma sul vincolo e delle variazioni regolamentari dei campionati giovanili professionistici. Aspetti importanti di un discorso molto ampio dai contorni ancora non tutti definibili. Comunque epocale.

ABETE. Il presidente della Lnd Giancarlo Abete ha puntualizzato l’importanza della Serie D nel sistema calcio italiano: «La riforma che ha portato a tre i livelli del calcio professionistico ha puntellato la funzione della Serie D dandole una nuova centralità strutturale». Abete ha rassicurato i club sull’impegno della Lnd in atto per attutire gli effetti della Riforma dello Sport: «Stiamo vivendo una situazione senza precedenti, una vera e propria rivoluzione copernicana. Al 3 dicembre sono già stati depositati oltre trentaseimila contratti di lavoro, un dato che la dice lunga sugli effetti che questa riforma sta sortendo. Non dobbiamo indietreggiare. Possiamo procedere con senso di responsabilità abbracciando le novità senza perdere la nostra identità.

Voi ne siete l’esempio con i progetti, il rispetto delle regole e i comportamenti corretti. Non dimenticatevi mai che la Lnd è al vostro servizio».
Presenti alla convention, il coordinatore del Dipartimento Interregionale Luigi Barbiero, il segretario del Dipartimento Interregionale Mauro de Angelis e i consiglieri Pietro Bertapelle, Massimo Caldaroni, Francesco Cupparo, Giuseppe Dello Iacono, Giacomo Diciannove, Sergio Gardellini, Maria Teresa Montaguti e Giuseppe Pandolfini. Hanno partecipato il responsabile della Can-D Alessandro Pizzi, il coordinatore di tutte le Rappresentative giovanili Lnd Massimo Piscedda e il selezionatore della Rappresentativa Serie D Giuliano Giannichedda. Presente anche il Senior Store Manager di Macron Samuele Gasperoni e il Responsabile Integrity per l’Italia di Sportradar AG Marcello Presilla.

BARBIERO. Il coordinatore Luigi Barbiero ha sottolineato alle società che «in campo ci sono tutte le iniziative politiche e dialettiche per attenuare la portata e la ricaduta in termini gestionali ed economici della legge riguardante la “Riforma del Lavoro Sportivo”. Il calcio è in continua evoluzione e la Serie D è il laboratorio ideale, grazie al dialogo costante con le società, per anticipare i cambiamenti globali: «Gli effetti delle nuove norme sul vincolo dei calciatori e le scelte dei professionisti riguardo i campionati Primavera avranno delle ricadute inevitabili anche sulla Serie D. Il Dipartimento Interregionale, prima di prendere il provvedimento, ha coinvolto tutte le società.

È emersa la necessità di non creare un’annualità doppia riguardo l’utilizzo dei giovani per non sovrapporci con i club professionisti. Così nelle stagioni 2024-25 e 2025-26 saranno tre gli under obbligatori da schierare in campo, ossia un 2004, 2005 e 2006 per il prossimo campionato mentre nella stagione successiva le classi saranno 2005, 2006 e 2007». Barbiero ha evidenziato l’impegno del Dipartimento Interregionale nella lotta alle scommesse illecite: «Grazie al capillare monitoraggio di Sportradar, azienda partner della Serie D, e al protocollo d’intesa siglato con l’Agenzia dei Monopoli di Stato, abbiamo salvaguardato l’integrità e la credibilità del campionato. Continueremo a vigilare per permettere ai presidenti di fare calcio in totale serenità».

PIZZI. Alessandro Pizzi ha illustrato il lavoro svolto della Can- D: «Il campionato di D coinvolge 384 arbitri e 392 assistenti. Siamo un gruppo con un’età media di 25 anni, una squadra con tanta voglia di crescere, molto omogenea, costruita sulle rotazioni. Il lavoro è tanto, entusiasmante e stimolante. Il nostro miglioramento passa dal confronto schietto e costruttivo con le società che ringrazio per la disponibilità».

Published by
Redazione Ilovepalermocalcio