Nuovo caos in Serie D, stavolta tocca al Corigliano Calabro che in pratica non ha più una società, la squadra calabrese è in autogestione e sarà gestita dai giocatori. Un caso allarmante, ma non è l’unico in questa stagione, anche la Palmese ha avuto dei problemi a livello societario. Oggi invece il presidente Sciotto dell’Acr Messina ha parlato di ridimensionare il progetto a discapito delle aspettative della nuova stagione. Corigliano e Acr Messina sono state attaccate da Orazio Accomando, giornalista di “TuttoserieD.com” che ha scritto un editoriale contro le due società. Di seguito l’articolo:
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a domanda è lecita: perché fate la D? I destinatari sono due, o meglio, le prime due: Acr Messina e Corigliano. Che senso ha programmare una stagione in quarta serie se a metà ottobre non si hanno le risorse per andare avanti? Le società restano un gioco, il cuore dei tifosi no. La Lega dov’è? Negli uffici, tra carte e scartoffie, proclamando di voler cambiare il calcio ma facendo ogni giorno almeno due passi indietro. Troppo comodo. O probabilmente è troppo comoda la poltrona… Storie di ogni anno eppure non arriva mai un provvedimento. Perché è evidente ormai, soprattutto al Sud – e chi scrive è un giornalista del profondo Sud – che non tutti possono fare calcio, che non tutte le società sono all’altezza del proprio dovere. E allora che si prendano provvedimenti, anche a tutela dei tesserati, che in D non sono milionari, anzi, spesso sono costretti a pagare o a rinunciare allo stipendio per dare due calci ad un pallone.
Andiamo nello specifico.
Corigliano. La scorsa settimana la società biancoblù ha annunciato la rescissione del contratto di diversi tesserati, dichiarando di voler centellinare le risorse e spendere il minimo indispensabile. Oggi la squadra ha deciso di non allenarsi. Una forma di protesta accesa prima del derby contro la Palmese. Protesta che ha visto coinvolti anche i tifosi, il cuore pulsante di ogni società. Il rischio che il Corigliano non termini il campionato o che mandi in campo la Juniores è più che concreto.
Acr Messina. Qui scende in campo la storia. La storia di chi ha vissuto la serie A, di chi vanta una tradizione centenaria. Ma anche la storia di ogni anno che vede coinvolta la famiglia Sciotto. Con cui i tifosi hanno interrotto da tempo ogni tipo di rapporto. Lo scorso anno è stato quello dei 3 allenatori, di una squadra costruita per vincere e di contratti rescissi a dicembre. Sciotto ha anticipato i tempi, dichiarando di voler ridimensionare il progetto giallorosso. Eppure quest’anno avrebbe potuto cedere la società ad Arena (che poi ha rilevato la Fc Messina), ma così non è stato.
L’ “io” prima del “noi”. Nel calcio, nella politica o semplicemente nella vita”.