Serie C, il caso. Virtus Verona nei guai, indagato il patron Fresco: truffa nella gestione migranti
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul caso che ha coinvolto la Virtus Verona e il suo patron Gigi Fresco finiti nei guai.
La Guardia di Finanza, dopo oltre due anni di indagini, ha contestato irregolarità relative all’attività di ospitalità di 700 migranti. Fresco, anima del club (ne è il presidente e l’allenatore), è anche il referente di numerose realtà veronesi che operano nell’ambito del sociale. Il provvedimento, disposto dal gip Raffaele Ferraro, è stato emesso in seguito all’accusa di truffa aggravata nei confronti di un ente pubblico, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e turbata libertà degli incanti. Le anomalie sono state riscontrate nelle procedure di partecipazione ai bandi per il servizio di accoglienza e assistenza ai cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale in provincia negli anni 2016, 2017 e 2018. La contestazione, in particolare, riguarda una somma complessiva di 12.242.711 euro.
L’attività Un fulmine a ciel sereno, che potrebbe condizionare l’attività della squadra. A questo proposito la Virtus Verona ha emesso un comunicato in cui dichiara la sua totale assenza di coinvolgimento rispetto ai fatti contestati: «Ci preme sottolineare come la società Virtus Verona sia estranea alla vicenda e non sia stata attinta da alcun provvedimento giudiziario» ribadiscono nel comunicato i vertici del club. Lo stesso Fresco ha dichiarato la totale correttezza delle procedure utilizzate e che presto chiarirà tutto. Di certo, però, si tratta di una notizia che va a turbare un ambiente che, dopo un inizio di campionato complicato, aveva trovato un po’ di serenità, grazie soprattutto a una striscia di risultati positivi che dura da 5 turni. Una notizia che turba lo sport cittadino, già segnato dall’esclusione estiva del Chievo dalla Serie B. Verona la stagione scorsa era l’unica città con tre squadre tra i professionisti, ma adesso solo l’Hellas sembra vivere in acque serene.