“Dei risultati, delle prestazioni e di tutto quello che sta succedendo ci assumiamo le nostre responsabilità. Allo stesso tempo vogliamo precisare un aspetto fondamentale riguardo il confronto che c’è stato tra una delegazione della squadra e il presidente.
È indubbio che il patron nella sua serie di valutazioni abbia voluto ascoltare anche quello che pensasse la squadra. È però opportuno precisare che i cinque calciatori che si sono confrontati con la proprietà e con il direttore sono andati in nome e per conto del GRUPPO e non a titolo personale.
Le critiche le accettiamo, ci stanno tutte. Non possiamo però passare sopra ad un messaggio totalmente sbagliato: in primo luogo perché, come ribadito anche dal presidente e come è giusto che sia in questi casi, la decisione di confermare il mister è stata della società e non dei calciatori, è chiaro che ne siamo contenti e faremo di tutto per dimostrare che è stata la scelta giusta; in secondo luogo perché è stato puntato il dito contro cinque ragazzi che si sono fatti semplicemente da portavoce di un pensiero univoco.
Per noi è importante che tutto questo si sappia e che la responsabilità del pensiero dello spogliatoio portato al presidente venga divisa tra tutti i calciatori senza puntare il dito contro alcuni di loro. Lo facciamo per non distruggere quello che abbiamo creato all’interno dello spogliatoio e che per larghi tratti abbiamo trasmesso anche all’esterno. Un gruppo coeso, una famiglia che in questo momento non sta vivendo un momento felice ma che farà di tutto per superarlo nel migliore dei modi.
Sappiamo che fino a questo punto del campionato non abbiamo rispettato le aspettative, che molti tifosi sono delusi ed amareggiati. A tutti promettiamo massimo impegno e rispetto confidando nel fatto che questo è solo un momento e che presto sarà soltanto un lontano ricordo”.
Leggi anche Corriere dello Sport: “Caos Avellino, resta Braglia. L’accusa: «Comandano i calciatori»”