L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” riporta un’intervista a Pasquale Marino il quale ha parlato della serie B, su tutte anche sul Palermo.
Pasquale Marino, ma quanto è complicato fare punti in questa indecifrabile Serie B? «Rispetto agli altri anni è un campionato molto più complicato. Ci sono almeno dieci squadre partite per vincere, mentre negli anni scorsi erano 5-6 e poi uscivano le solite sorprese. Queste dieci squadre hanno organici di prima fascia, con grandi qualità e sono espressione di grandi piazze. E se le cose non vanno bene in quei contesti, le difficoltà aumentano ancora di più».
I momenti di difficoltà prima o poi arrivano per tutti: come devono affrontarli gli allenatori? «La squadra e la società si devono dimostrare forti proprio nella gestione dei momenti difficili. Parte tutto dalla testa: occorre ritrovare in fretta l’entusiasmo e la serenità per poter riproporre le qualità, e può anche bastare una semplice vittoria per indirizzare tutta una stagione».
È possibile vedere squadre partite per cercare la promozione che, invece, saranno costrette a lottare per non retrocedere? «Certo, è una cosa che capita spesso. Chi non è abituato a giocare per salvarsi, rischia di trovarsi in un vortice dal quale è difficile uscirne. Non sarebbe la prima volta ed è un pericolo reale. Le squadre costruite per vincere hanno tanta qualità, mentre per salvarsi ne servono altre e chi non le ha, se si ritrova impelagato di sotto, fa fatica a venirne fuori. Le pressioni si sentono, soprattutto su chi è retrocesso, ma anche l’indifferenza fa più male della contestazione: non è semplice venirne fuori».