L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Frosinone di Grosso.
Una partenza incoraggiante: per il primo posto, certo, ma soprattutto per la continuità di un progetto nato a marzo 2021, quando Fabio Grosso è arrivato a Frosinone al posto di un altro campione del mondo come Nesta. Una continuità malgrado una squadra tutta nuova per un primo posto diviso con il Brescia che gli fece assaggiare la A nel 2019 e con la Reggina del suo amico Pippo Inzaghi.
Sulla chat “campioni del mondo” ne avete parlato? «No no, si scherza poco su queste cose, siamo impegnati nei vari campionati e non parliamo mai di lavoro. Pippo è un amico, anche se nei post gara a volte è un po’ particolare, descrive le partite a modo suo e l’anno scorso ci siamo beccati: dopo i due pareggi diceva che meritava lui, mah…».
Di quella fantastica Nazionale, tra chi è diventato allenatore, hanno vinto la B lui e Oddo. Chi sarà il terzo? «Siamo tutti ambiziosi. Per me è una vittoria raggiungere un obiettivo. Non guardo tanto lontano, mi diverto nell’immediato. Una sola volta ho avuto la squadra per vincere (il Verona, ndr ) ma non ho partecipato alla festa perché i playoff li ha vinti un altro (Aglietti, ndr ), ma non ho rimpianti»
Va anche detto che da qui a dicembre potrebbero cambiare marcia le big… «E sono tante, con tanti giocatori di qualità. Si dice sempre che il livello è alto, ma mai come stavolta ci sono tante squadre costruite bene e con tanti giocatori forti: Genoa, Cagliari, Benevento e Parma su tutte. In ogni partita se non sei al top lasci punti».