Serie B: Frosinone in A. Ecco quanto incassano i club promossi
Adesso è ufficiale, il Forsinone di mister Fabio Grosso è la prima squadra del campionato di B ad aggiudicarsi la promozione diretta nel massimo campionato italiano. La vittoria di ieri sera contro la Reggina ha dato la matematica certezza ai ciociari e quindi ha dato il via alla festa promozione. Ma il salto di categioria non è soltato un traguardo importante, per le ovvie motivazioni che può dare la possibilità di disputare un campionato più prestigioso come la Serie A, ma anche e soprattutto a livello economico.
La Serie A infatti distrubuisce circa un miliardo di euro a stagione per ciò che concerne i diritti Tv. Secondo la Legge Melandri i diritti tv vengono poi così versati ai club:
- una quota pari al 50% è ripartita in misura identica tra tutte le società partecipanti al campionato di Serie A;
- una quota pari al 15% sulla base della classifica e dei punti conseguiti nell’ultimo campionato;
- una quota pari al 10%, sulla base dei risultati conseguiti negli ultimi cinque campionati;
- una quota pari al 5%, sulla base della graduatoria formata tenendo conto dei risultati sportivi conseguiti a livello nazionale e internazionale dalla Stagione Sportiva 1946/47 alla sesta antecedente a quella di riferimento;
- una quota pari all’8%, sulla base dell’audience televisiva certificata da Auditel;
- una quota pari al 12%, sulla base degli spettatori paganti che hanno acquistato il titolo di accesso per assistere alle gare casalinghe disputate negli ultimi tre campionati.
Facendo una stima, quindi, una promozione in Serie A varrebbe circa 26 milioni di euro, senza ovviamente dimenticare le cifre chiamate “paracadute” per le società che hanno la sfortuna di retrocedere nel campionato cadetto, cifre che vanno da un minimo di 10 milioni ad un massimo di 25 milioni di euro.