Serie B Feralpisalò, la rabbia di Pasini: «Arbitro fuori luogo: così no! Mi farò sentire»

L’edizione odierna di Brescia Oggi si sofferma sulla Feralpisalò e riporta le parole di Pasini.

Continua a far discutere l’episodio del rigore prima concesso alla Feralpisalò contro il Modena, e poi tolto, con l’aggiunta dell’incomprensibile  ammonizione che ha portato all’espulsione dell’ala Felici, costringendo i gardesani a giocare per quasi mezz’ora in 10 contro 11. Non ci sta Giuseppe Pasini, che giudica del tutto «fuori luogo» l’arbitraggio di Giacomo Camplone. Il presidente non le manda a dire, e sollecita chi di dovere a trattare la sua squadra alla pari delle avversarie. Teme che, restando in silenzio, la matricola possa essere considerata una Cenerentola, una vittima predestinata, trattata come una pezza da piedi. La rabbia del presidente: «Se la pensano così, ci sentiranno alzare spesso la voce – tuona Pasini -. Vogliamo essere trattati nello stesso modo delle altre. Non chiedo niente di più e niente di meno. Sabato ci è stato fatto un torto. Il giallo a Felici, e la conseguente espulsione sono andati al di là della logica e della ragionevolezza. Fossimo rimasti in 11 avremmo anche potuto segnare di nuovo. No, così non va».

Ma riesaminiamo l’azione. Al 20’ della ripresa, sul punteggio di 1-1, il terzino degli emiliani Guiebre e l’ex Magnino prendono in mezzo Felici, entrato nel cuore dell’area. Il piede del centrocampista impedisce il movimento all’attaccante gardesano, che cade a terra. Camplone, a pochi metri di distanza, indica senza esitazioni il dischetto. Se nonchè il suo collega Di Martino, al Var, lo richiama, invitandolo a guardare il monitor. Un paio di minuti al video, e l’arbitro di Pescara cambia idea: niente rigore e giallo per simulazione nei confronti di Felici, che viene cacciato, essendo già ammonito. «Ho visto e rivisto l’episodio – continua il presidente della Feralpisalò -. In casi simili 9 volte su 10 il rigore viene concesso. Ma la cosa più grave è la successiva ammonizione, che ha costretto la Feralpisalò a proseguire in 10. Fossimo rimasti in 11, avremmo potuto giocarci qualcosa di più. Sono sempre stato favorevole al Var, ma la chiamata di Piacenza è stata fuori luogo».

«Felici non ha simulato – assicura Pasini-. Dal varco tra Guiebre e Magnino non poteva passare. Se non sbaglio, un arbitro deve modificare la sua decisione soltanto se appare chiaro che abbia commesso un errore nell’indicare il dischetto. E nella circostanza non mi pare proprio che il rigore fosse inesistente. A Parma, nella giornata iniziale, ho accettato il penalty contro, perché il pallone aveva toccato il braccio di Martella. Stavolta no. Il metro di giudizio deve essere uguale per tutti. Le forzature non le ammetto». Punto di partenza. Tra tanta rabbia c’è però anche la soddisfazione di avere visto una buona prestazione della squadra e soprattutto il primo punto in B: «Abbiamo rotto il ghiaccio, un punto assolutamente meritato. Mi fa piacere che il gol lo abbia segnato Balestrero, nell’occasione capitano. Pur non venendo dal viviaio, è cresciuto nella nostra società, uno dei principali protagonisti della promozione». E anche la squadra è parsa trasformata: «Sì, è davvero eccellente il miglioramento rispetto alle sconfitte di Ascoli e Palermo – conferma Pasini -. Ho visto un gruppo più motivato e agonisticamente strutturati. I nuovi si sono comportati bene. Valido anche l’apporto di chi è subentrato alla distanza. Tutti hanno stretto i denti e resistito fino all’ultimo. C’è stata una crescita mentale e di consapevolezza. Quello contro il Modena è il punto di partenza e della speranza».