Serie B Cittadella ultimo nella classifica degli ingaggi. Marchetti: «Ecco come scelgo i calciatori»

L’edizione odierna de “Il Mattino di Padova” si sofferma sul Cittadella e riporta le parole di Marchetti.

Quando la competenza e l’organizzazione valgono più dei milioni spesi. É un copione che si ripete da anni e che vede in fondo alla classifica sempre la stessa squadra, con un ultimo posto che in questo caso diventa un elemento di grande merito. Ci riferiamo alla graduatoria relativa agli emolumenti fissi pagati dalle squadre di B ai propri giocatori e allo staff nell’attuale stagione che vede anche in questo caso in coda il Cittadella che verserà in ingaggi una cifra di 4.570.495,89 euro. Il dato complessivo del campionato ammonta a 258.958514,41 euro che, diviso per venti club, vedrebbe un importo medio di 12.947.925,72 euro. Ebbene, la società granata di questa enorme fetta spende poco più dell’1,76%, e circa un terzo del valore medio. Comanda la Sampdoria (27.410.377,60), seguito dal Parma.

LE NEOPROMOSSE – Sono avanti al Cittadella pure le neo promosse Lecco e FeralpiSalò e i giocatori del Palermo, sconfitto al Barbera lo scorso turno, guadagnano complessivamente quasi il quadruplo. Come si diceva, sotto le mura questa è una costante sin da quando la squadra è tornata in B. Spendere poco può risultare facile, ma i reali meriti emergono quando si va ad affiancare a tale graduatoria quella dei punti conquistati sul campo che mette in evidenza chi sta lavorando meglio, il tutto senza dimenticare che dal torneo 2016-17 a oggi il Cittadella ha disputato due finali promozione per la serie A, che solo due volte non si è qualificato ai play off e che anche in termini di plusvalenze si è particolarmente distinto. Deus ex machina di una simile situazione, con il supporto e il marchio di fabbrica di una società modello, è il direttore generale Stefano Marchetti.

«É una linea che abbiamo sempre tenuto – le sue parole – e so quanto spendono gli altri solo adesso che è stata pubblicata questa classifica, ma penso che anche in serie C ci sia chi mette più soldi di noi. Io guardo solo a quella che è la nostra realtà e a quello che serve fare qui. Ho tenuto determinate linee e cerco di fare la squadra sulla base di queste e del budget».

Poi aggiunge: «Ho sempre detto che non c’è solo un obiettivo tecnico; il Cittadella è sempre virtuoso nei pagamenti puntuali e non ha mai rischiato il fallimento proprio perché attua una politica equilibrata e idonea alla piazza. É dunque una bellissima soddisfazione, ma da vedere nell’ottica giusta e non giudicandoci solo come il club che spende di meno».

E così il diggi completa il concetto: «Non ho mai ragionato per soldi, non abbasso gli obiettivi perché spendo meno degli altri e non mi precludo traguardi cercando sempre di fare il massimo. Semplicemente facciamo calcio in un modo nostro. I giocatori non vengono gratis e io scelgo quelli da Cittadella. La capacità – aggiunge – sta nel cercare calciatori che abbiano determinate caratteristiche tecniche, economiche e morali per cui dietro c’è un lavoro importante».

E considerando anche la quota variabile degli emolumenti la classifica non cambierebbe: «Può esserci qualche premio, ma niente di eclatante da stravolgerla, anzi. Con i premi forse il gap è ancora più ampio».

Cosa le piace dell’attuale Cittadella? «Il fatto che se qualche volta abbiamo preso delle bastonate negli ultimi secondi di gara, abbiamo anche saputo ribaltare con carattere queste situazioni, vincendo a nostra volta a tempo scaduto, cercando di non mollare e credendoci sempre fino in fondo».

Non mancano i margini di crescita. «C’è da dare continuità – conclude Marchetti – soprattutto dopo risultati positivi. Siamo reduci da due successi, adesso c’è la sosta e la partita più pericolosa sarà la prossima in cui bisogna trovare la giusta rabbia anche dopo due vittorie»

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