Serie B Castiglia: «Girone di ritorno imprevedibile. Occhio al Palermo in zona playoff»
L’edizione odierna de “La Gazzetta del Sud” si sofferma sulla serie B riportando le parole di Castiglia il quale ha parlato anche del Palermo.
«Una parentesi di risultati negativi ci può stare, dopo un girone d’andata condotto a forte ritmo. Secondo me, si tratta solo di un momento-no. Adesso basta ritrovare la sicurezza e la certezza nei propri mezzi per rimettersi in carreggiata».
Il tema? La Reggina. L’autore? Uno dei suoi affezionati “figli”: Ivan Castiglia, classe ’88, formatosi da centrocampista con la maglia amaranto sulle spalle, dopo l’arrivo da Tarsia. Un club rimastogli nel cuore poiché gli ha aperto le porte della Serie A nel 2006. Tornò alla Reggina, prima di appendere le scarpe al chiodo, per tre volte. Un legame indissolubile. Una carriera intensa impreziosita dal taglio del nastro delle 100 gare (Reggina-Nocerina 2-1) da professionista.
E Ivan, nella Reggina dall’età di 12 anni, è rimasto da imprenditore con grande slancio, assieme alla famiglia, in riva allo Stretto, dopo che aveva prestato le proprie energie fra l’altro nel Cittadella, nell’Fc Messina, nel Catania, nella Salernitana, nel Catanzaro e in altri club. E nell’esordio in azzurro con l’Under 19 a Vienna, in amichevole contro l’Austria, dopo la “trafila” nelle altre Nazionali inferiori. A Reggio ha così fondato un impianto sportivo di padel e la “Football Academy”, un progetto votato all’addestramento dei giovani.
«La Serie B – continua Ivan – non è un campionato facile e richiede continuità. Peraltro bastano due vittorie per riportarsi su e due sconfitte per andare giù. Le due squadre che adesso guardano tutti dall’alto? Il Frosinone è in fuga avendo, in qualche modo, approfittato dei passi falsi della Reggina e acquisito un certo distacco. Il Genoa già dall’inizio veniva dato tra le favorite. Solo che adesso bisogna verificare se manterrà una simile posizione».
«Tornando alla Reggina, il collettivo di Pippo Inzaghi è stato comunque in grado di dare fastidio a tutti. Una sconfitta, lo ripeto, può causare insicurezza. Bisogna ritrovare l’equilibrio per il raggiungimento dei propri obiettivi». Castiglia è convinto che in area playoff quella attuale sia la fase in cui si inasprisce la lotta. «Il girone di ritorno in genere è più difficile rispetto a quello ascendente –sottolinea –. Il Sudtirol può costituire la sorpresa? Forse. Il Cagliari doveva vincere il campionato… Anche il Palermo è una buona squadra, lo stesso Bari è forte. Vedremo».