L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su Gattuso e il Como.
Martedì Giacomo Gattuso è stato a Coverciano a discutere la tesi per ottenere il patentino Uefa Pro. Tema: «L’evoluzione del difensore centrale nel calcio moderno». Tutto bene, esito positivo. Una gioia, in un momento difficile. L’allenatore del Como in questa stagione è andato in panchina solo al debutto contro il Cagliari, poi è sempre stato indisponibile. Anche in settimana, agli allenamenti, non si è quasi mai visto: solo venerdì scorso ha fatto un’apparizione per seguire la rifinitura prima della partenza della squadra per Frosinone.
Il problema Gattuso ha un malessere, non è sereno, non se la sente di allenare. Lo stress della panchina, l’asticella che si è alzata, un po’ di pressione: tante piccole cose che gli hanno fatto preferire un po’ di riposo. Como gli è vicina: è l’unico allenatore tra Serie A e B sulla panchina della squadra della sua città. Una responsabilità. E lui ci è arrivato abbastanza per caso, visto che il 1° dicembre 2020, quando è stato chiamato per sostituire Banchini, sembrava una soluzione temporanea. «Vado avanti? E’ una decisione che condivido con la società» ha sempre detto, ogni estate, sia dopo la promozione in B che dopo la comoda salvezza del torneo scorso.
La società sin dal primo momento gli è stata vicina. Lo aspetta, ha rispetto, lo protegge. La Sent Entertainment dei fratelli Hartono e gestita da Dennis Wise non è solo quella che ingaggia campioni come Cesc Fabregas e trova soci come Thierry Henry, ma ha anche un cuore e un’anima. Nei contatti quotidiani tra Londra e il direttore Carlo Ludi la prima preoccupazione è sempre la salute di Gattuso, al di là dei risultati. L’unico vero nemico è il tempo che passa, e per come siamo abituati in Italia sembra che si debba trovare una soluzione usando la pancia, non la testa. Il Como, come quando gli ha affidato la panchina e l’ha via via confermato, si è sempre confrontato con lui sul da farsi. E lo stesso sta facendo in queste ore, dall’indomani della sconfitta (seconda di fila) di sabato a Frosinone. Riflessioni interne, profonde, rispettose. La gente e i tifosi si fanno delle domande, qualcuno spara notizie senza cautele, il Como aspetta. Ragiona. Il club deciderà con Gattuso se andare avanti insieme o se trovare un altro allenatore, questione che al momento non è stata affrontata. Si è parlato di Luca D’Angelo e Alfredo Aglietti, o di promozione del terzo Marc Bircham, che però come Guidetti non ha il patentino. Addirittura di Henry. Tutte chiacchiere. Il Como conosce il rispetto, e Gattuso se lo merita tutto.