Serie B, Calori: «Vedo un finale da batticuore. Giochi aperti sino all’ultimo»
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” realizza un’intervista ad Alessandro Calori il quale si è espresso in merito al campionato di serie B.
Calori, si prospetta un epilogo avvincente del torneo: secondo lei qualcosa è già scritto, per la promozione diretta? «Il riferimento al Frosinone ci sta, ma dire che è già fatta ancora no, le insidie in B sono sempre dietro l’angolo. Comunque la favorita c’è».
E per l’altro posto utile? «Il Genoa sta vendendo fuori alla grande, come SudTirol e Bari sono vicine e hanno delle possibilità. Nelle ultime giornate può succedere di tutto».
Forse la sorpresa più grande è il SudTirol: a inizio stagione sembrava destinato alla C. «Sì, è una sorpresa, ma attenzione: una squadra che ha vinto la C ha grandi qualità, come il Bari. Bisoli ha fatto una rimonta straordinaria».
Quindi va sfatata la diceria che un tecnico incida solo il 20/30%? «Se ci sono dei valori, e ci sono, un allenatore che sa farli emergere può incidere tanto».
Quattro squadre per 2 posti, quali i fattori decisivi? «Ovviamente avere dei punti di vantaggio sulle avversarie dirette conta, però conta anche la condizione fisica, l’entusiasmo».
Scendendo in zona play off… . «Pisa e Cagliari stanno risalendo bene».
Un caso a parte la Reggina. «L’inizio di Inzaghi è stato travolgente, ora la situazione si è fatta delicata ma… non si parla più di calcio giocato».
E il Parma che non decolla? «Ha individualità importanti, ma in B per vincere ci vuole concretezza. Lì ci sono dei ragazzi che forse per qualità farebbero meno fatica in A».
Ternana e Como nel limbo. «Se rientrano possono dare fastidio. Ternana buona squadra, Como ha ottimi attaccanti. In B serve lavoro».
Dal suo Brescia a Benevento e Spal. Oggi sarebbero retrocesse… . «Dove c’è storia ci sono sempre grandi aspettative, si pensa di essere costruiti per vincere. Certe maglie sono pesanti da portare. Poi magari c’è chi ha fatto. Ma nulla è deciso».
Lei col Trapani ha sfiorato una miracolosa salvezza. Il segreto? «L’abitudine a lottare. Delle pericolanti la squadra più abituata è il Cosenza. Sarà una lotta serratissima».
Tra gli allenatori chi le è piaciuto di più? «Beh, Fabio Grosso. Ma non è una sorpresa, il suo lavoro è frutto di un’idea ed è stata brava la società a dargli tempo. Mi ha colpito Gilardino, vero che il Genoa è forte, ma la B bisogna conoscerla e lui ha impattato benissimo senza grande esperienza, un ottimo approccio».
E tra i giocatori? «Mulattieri e Caso del Frosinone, oltre a Fabbian della Reggina. Chi ha avuto una crescita esponenziale è Caso, lo seguivo sin da Arezzo, poi l’ha preso il Genoa, lo ha prestato a Cosenza e… ora è esploso».
Calori è pronto a tornare? «Spero di rientrare presto, ho voglia di allenare e di portare avanti i miei concetti. Contatti? Sì, ne ho avuti, anche diversi, ma voglio andare dove penso sia giusto andare».