Serie B, Bedin: «Riforma Coppa Italia? Se ne può parlare con la Serie A»

L’attuale format della Coppa Italia torna al centro del dibattito nel mondo del calcio italiano, complice il recente rinnovamento dei vertici delle leghe calcistiche e l’attesa per l’elezione del nuovo presidente della FIGC. A esprimersi sul tema è stato Paolo Bedin, neo presidente della Lega Serie B, che ha discusso l’argomento durante un’intervista a Anch’io Sport su Rai Radio 1.

Secondo Bedin, il format della Coppa Italia riflette una tradizione radicata, in cui le partite si disputano sul campo della squadra più forte. Tuttavia, il presidente ha aperto a un possibile dialogo con la Lega Serie A, organizzatrice della competizione, per valutare eventuali cambiamenti. Bedin inoltre ha posto l’accento sull’importanza di relazioni “verticali” tra la Serie A, la Serie B e la Serie C, essenziali per garantire una crescita armoniosa del sistema calcistico italiano.

Ecco le sue parole:

«Qui si inserisce la tradizione dei singoli Paesi. In Italia il format è quello in cui si gioca in casa della più forte. È uno dei tanti temi con cui si può serenamente parlare con la Serie A, che rimane comunque l’organizzatore della competizione».

«Perché la progettualità e i rapporti devono essere verticali, costruendo un dialogo costante con la A e con la C. Simonelli e Marani sono persone di grande spessore, progettualità e sensibilità, con i quali è possibile instaurare un dialogo continuo e ragionare insieme su tutte le aree, per poi condividere doverosamente all’interno della Federazione proposte per la crescita del nostro sistema, che ha bisogno di fare passi più ampi verso lo sviluppo e la sostenibilità».

Nel dettaglio sulla Serie B: «È un campionato simile a quello che ho lasciato nel 2018, equilibrato, sorprendente e molto combattuto dal punto di vista sportivo. Circa la sostenibilità economica ci sono diversi temi da affrontare, con ricavi televisivi non confermati rispetto a quelli del triennio precedente e sui quali si dovrà lavorare con le società per trovare nuove soluzioni. Quello delle infrastrutture è un tema che il calcio italiano si porta dietro da tantissimi anni – ha proseguito Bedin –. La passione dei tifosi è confermata in ogni categoria. Anche ieri si sono sfiorati i 100mila spettatori in B, il 26 dicembre si è arrivati al secondo record stagionale. C’è un seguito verso il calcio talmente radicato che bisogna intervenire affinché i nostri stadi siano al passo con le esigenze degli spettatori, così come hanno fatto in passato in tutta Europa».