Serie B, Agostinelli: «Palermo ha fatto una grande squadra»
Andrea Agostinelli, ex calciatore e tecnico, si è espresso ai microfoni di TMW soffermandosi sul campionato di Serie B.
Di seguito le sue parole:
«Benevento? Mi ha lasciato tantissime cose perché era tanti anni che non allenavo più in Italia, per questo devo ringraziare il presidente Vigorito, persona straordinaria oltre alle sue qualità da professionista che non devo raccontare io. È proprio lo spessore umano che mi ha colpito. Con l’ambiente c’è stato un rapporto idilliaco: mi sono reso conto che la gente di Benevento mi vuole un bene incredibile e ne sono molto orgoglioso, li ringrazio per l’affetto. Io sono arrivato in un momento di grande difficoltà, ho cercato di entrare nell’animo di ognuno di loro, non facendogli vedere cose chissà quanto clamorose o inventare formule particolari. Anche perché in quel momento serviva toccare quelle corde, senza strafare. In un certo modo, indipendentemente da come è finita, ci sono riuscito perché i numeri dicevano che rispetto alla situazione precedente ho fatto meglio. Ciò spiega anche l’affetto del pubblico. Quindi mi lascio alle spalle un periodo importante perché dopo 10 anni che allenavo all’estero sono tornato in Italia; adesso lavoro al Benevento come osservatore per volontà del Presidente Vigorito, a cui sarò sempre grato».
«Serie B? Tra le conferme sicuramente c’è il Parma, che per me anche lo scorso anno poteva fare qualcosa in più per l’organico a disposizione e quest’anno è destinato a venir su; lo stesso Palermo ha fatto una grande squadra, il Venezia si sta confermando bene con un ottimo allenatore. Per adesso queste tre le vedo meglio delle altre, poi bisogna fare attenzione perché spesso il campionato di Serie B regala sorprese. È presto, invece, per parlare di delusioni anche se il Bari non è partito benissimo. »
«Caso scommesse? Purtroppo nel mondo di oggi con i giocatori che vengono anche supportati da procuratori, le regole si devono sapere. Capisco che può essere una malattia, ma spero che non venga fuori nessuno che ha giocato su o contro le proprie squadre perché quello rappresenterebbe la morte del sistema. Posso giustificare un po’ chi ha questa tendenza alla ludopatia, però se le regole, in particolare l’Art. 24, dicono che tu sul calcio non puoi scommettere non lo devi fare. Non mi sta bene nemmeno il fatto che tu non lo sappia, soprattutto perché oggi qualsiasi notizia puoi recepirla in un attimo. Ovviamente spero che la situazione rimanga circuita solo al gioco d’azzardo, che già è una brutta cosa, ma l’importante – ripeto – è che non esca che si è giocato d’azzardo sulle proprie squadre o contro: in quel caso non avrei più parole».