Mancini ha lasciato la Nazionale Azzurra per vestire poche ore dopo quella color petroldollaro dell’Arabia Saudita, per 3 anni a cifre che ballano tra i 60 e 90 milioni di euro. Per il Mancio però gli introiti non si fermerebbero qui, se tra 3 anni, infatti, decidesse di rientrare in Serie A lo farebbe con una serie benefici fiscali che agevolerebbero anche le casse dei club italiani.
A spiegare la situazione fiscale è il fiscalista Paolo Ludovici, le sue parole riprese da Sportmediaset:
“Una persona fisica che mantiene la residenza fiscale in Italia deve pagare le imposte su tutti i redditi che percepisce, anche se prodotti all’estero. Se il Sig. Mancini manterrà la residenza fiscale in Italia sarà tassato anche sui redditi pagati dalla nazionale araba e sarei sorpreso se l’accordo prevedesse un importo al netto anche delle imposte dovute fuori dall’Arabia Saudita”.
“In effetti, il Sig. Mancini potrebbe beneficiare di un regime speciale volto ad attrarre in Italia lavoratori impiegati all’estero. Per gli sportivi, tale regime di favore si applica fino a un massimo di dieci anni e prevede che il reddito è tassato solo per il 50% del suo importo. Quindi il 50% del reddito è esentasse”.
“Garantire a Mancini i 7 milioni netti di Allegri costerebbe alla Juventus circa 9,3 milioni e non 14 come per il tecnico livornese. Garantirne 5,5 come a Simone Inzaghi costerebbe all’Inter circa 7,3 milioni e non 11. Il tutto per un periodo fino a 10 anni”.