Come si legge su “Calciomercato.com” in questi giorni le frizioni fra Dazn e Tim si stanno addirittura accentuando.
All’interno dell’azienda di telecomunicazioni sono saltati i vertici dirigenziali che erano stati promotori e firmatari dell’accordo. Il Cda di Telecom Italia sta spingendo per chiedere a Dazn di rincontrattare l’intesa che prevedeva un esborso da 340 milioni di euro a stagione per tre anni. L’ad Luigi Gubitosi ha ammesso di aver calcolato in eccesso gli introiti sul calcio e, con l’ingresso di Pietro Labriola nel Consiglio di Amministrazione, è sempre più vicino il suo addio. Cosa può quindi accadere ora? Le vie che si propongono davanti alle società restano due.
La prima è quella di una rinegoziazione al ribasso dell’attuale intesa con Tim che potrebbe chiedere un forte sconto fino ad 80 milioni all’anno, sui 340 milioni pattuiti. La seconda è l’appoggio, con una nuova contrattazione, su una seconda piattaforma che possa ritrasmettere il segnale di Dazn senza problemi e spingendo nuovamente verso l’alto la corsa agli abbonamenti. L’unica reale concorrente di Dazn al momento dell’apertura delle buste della Lega Calcio era l’emittente satellitare Sky, che ha rimodulato da tempo i suoi pacchetti, ma che non ha dimenticato il calcio italiano. Fra Comcast e Tim ci sono frizioni datate legate a infrastrutture e fibra ottica, ma un aiuto sul fronte diritti tv della Serie A potrebbe agevolare la riappacificazione.