L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara in programma questa sera, lo spareggio di serie A tra Spezia e Venezia.
È la partita dell’anno, a tutti gli effetti. Non c’è domenica di maggiore sofferenza di questa per i tifosi di Spezia e Verona, che in novanta minuti stasera vivranno la linea sottile che separa il Paradiso dall’Inferno. Vittoria o sconfitta, Serie A o Serie B. Il crudele regolamento della Lega Serie A non fa prigionieri. E allora non resta che scendere in campo, perché sia il rettangolo verde a parlare senza mentire. Non ha usato mezze misure Semplici per avvicinarsi al match: « Voglio una prestazione storica, siamo consapevoli di meritare questa salvezza e siamo pronti per una gara così importante » . Idee che più chiare non si può, anche perché dovrà fare a meno di ben nove giocatori: agli infortunati di lungo corso si sono infatti aggiunti Caldara, Maldini e Bastoni, oltre agli squalificati Gyasi e Amian. E proprio sulla fascia destra del 3-5-2 si apre una voragine, colmabile da Ferrer, alla prima di titolare in stagione ma giocatore già dimostratosi affidabile.
RISPOSTA . A sostenere le Aquile ci saranno oltre 4. 000 tifosi al Mapei Stadium. Un numero enorme se rapportato al bacino d’utenza della città ligure, per un esodo che si preannuncia secondo a poche spedizioni del passato. Oltre 14 i pullman allestiti, senza contare mezzi privati e pulmini che partiranno dal Golfo Dei Poeti, per una vera e propria carovana. Esauriti i tagliandi nella Curva Nord riservata ai tifosi bianchi, è stata ottima anche la risposta per la tribuna. Una manifestazione d’affetto immensa per una squadra che ha sempre beneficiato dell’apporto della propria gente.
AGGRAPPATI A Nzola . Lo Spezia, a differenza del Verona, può contare su un fattore, che si chiama Nzola. Il centravanti angolano, con le sue 13 reti, è stato una colonna portante della stagione e ha punito il Verona già con una doppietta nella partita del Bentegodi pre-Mondiale. Ad oggi, l’attaccante è però entrato in una spirale di digiuno dal gol: sono sette le partite senza gonfiare la rete (dall’1-1 con la Fiorentina), la sua astinenza più lunga in stagione. Un motivo ulteriore per provare a sbloccarsi in una gara così importante per salutare al meglio la maglia bianca. Accanto a lui si riproporrà l’esperimento Shomurodov: l’uzbeko ha reso al di sotto delle aspettative e in coppia con Nzola ha giocato soltanto una volta dall’inizio senza incidere. Chissà che questa non sia la volta buona.