Serie A, Scaroni sui diritti tv: «Chiuderemo a un livello non distante da quello attuale»
Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, è intervenuto questo pomeriggio a “La politica nel pallone”, storica trasmissione radiofonica della Rai condotta e curata da Emilio Mancuso, soffermandosi sia della situazioni stadi in Italia che sulla questione dei diritti tv.
DI seguito le sue parole:
«Sul fatto che l’Italia abbia stadi obsoleti e non a livello europeo non c’è dubbio. Siamo così perché siamo un Paese in cui è difficilissimo realizzare opere, abbiamo una quantità di ostacoli incredibile. Che un Commissario risolva tutti i problemi non ne sono proprio sicuro, perché non vorrei che fosse un’azione un po’ velleitaria».
«Commissario sì, ma deve essere sostenuto da un set di Leggi che gli consenta di superare tutti gli ostacoli, altrimenti questo Commissario non potrà dare un reale contributo. In Italia ’90 abbiamo investito per ampliare gli stadi esistenti, ma oggi servono stadi nuovi. Solo con le ristrutturazioni i problemi non si risolvono. La politica ha dei problemi perché non sempre manifesta volontà chiare, ma si scontra con tutta una serie di autorità che interferiscono con questa vicenda. Il nostro progetto è entrato in difficoltà perché la sovrintendenza ha dichiarato che il secondo anello è da preservare e non può essere abbattuto. In tutto questo poi viviamo in un mondo di dittatura delle minoranze: basta che 1.000 persone scendano in piazza e si blocca tutto».
«Diritti tv? Sono moderatamente ottimista e convinto che riusciremo a chiudere a un livello non distante, anzi vicino a quello attuale. Sono invece preoccupato per i diritti nel mercato nordamericano, perché il Milan ha assolutamente bisogno di essere visto in modo importante negli USA. Mentre sugli altri diritti internazionali andiamo piuttosto bene».