“La storia di Francesco Totti alla Roma rischia di avere un finale amaro, un epilogo pieno di fiele. Pallotta gli ha dato il benservito, rappresentando una situazione condivisa: tutti i dirigenti sono d’accordo sul fatto che Totti smetta con il calcio giocato. O meglio: tutti ritengono che non può più giocare nella Roma. Perchè Francesco ha una sola idea ben chiara in testa: vuole continuare a giocare. Dopo il brutto colpo, un pugno nello stomaco, delle dichiarazioni del presidente, questi sono i giorni delle riflessioni in famiglia. Francesco si sente ancora un giocatore e Ilary lo spinge a continuare. Sa quanto starebbe male ad anticipare l’addio. La soluzione in famiglia la troveranno. Qualche sondaggio c’è stato. Emirati Arabi, Stati Uniti. Ma non solo. Anche Ferrero farebbe i salti mortali (non i ponti d’oro, non ne avrebbe la possibilità…) per portarlo a Genova. Ma in Italia Francesco non vorrebbe restare, anche se nella condizione di uomo ferito può succedere di tutto. E può succedere di tutto anche nel suo futuro, perchè una volta sfilata la maglia giallorossa, la sua seconda pelle, che senso avrebbe tornare da dirigente? Con quale feeling lavorerebbe con gli altri dirigenti che gli hanno impedito di coronare il suo sogno? Nessun dirigente lo ha chiamato dopo le esternazioni del presidente. Si incontrano a Trigoria, buongiorno e buonasera. Pallotta è ripartito da Madrid senza neanche salutare i giocatori, Francesco era rimasto al colloquio dei giorni precedenti e alla necessità di aggiornarsi. Ma nessuna proposta economica gli è stata neppure accennata. sogno real. La situazione è precipitata. E a Madrid il capitano della Roma ha ricevuto grandi attestati di stima, che lo hanno emozionato. Prima al suo ingresso al campo con la standing ovation del Santiago Bernabeu e poi negli spogliatoi. Francesco è andato a salutare i giocatori nel loro vestuario e ha incontrato anche il presidente Florentino Perez. Ha donato una maglia anche a lui, con una dedica. Su quella maglia Florentino ha aggiunto, di suo pugno, un pensiero affettuoso: «All’unico giocatore che mi ha detto di no». Scherzi, battute. Totti e il presidente del Real si sono lasciati scambiandosi i contatti. Anche il fratello di Florentino aveva espresso il desiderio di avere una sua maglia, Francesco ha assicurato di fargliela avere. Da questi attestati di stima può nascere qualcosa. Totti ha sempre considerato il Real la sua seconda squadra, l’unica per la quale ha vacillato quando aveva già deciso di legarsi a vita alla Roma. Ci saranno contatti, a Madrid Totti ha molti estimatori e potrebbe dare il suo contributo part time in una squadra di campioni. Le magliette con il suo nome andrebbero a ruba. l’amico ritrovato. In questa situazione di grande delusione Francesco ha ricomposto il rapporto con Spalletti, dopo la sua intervista televisiva che aveva creato un po’ di tensione. I due si sono parlati, il tecnico ha mantenuto la sua posizione di coerenza e correttezza nei confronti del capitano. L’allenatore gli ha detto che sta cercando di capire se potrà contare su di lui per la prossima stagione. Avere Totti (anche part time) o non averlo fa una certa differenza. E ieri Francesco è tornato ad allenarsi con i compagni con tanta rabbia in corpo. Grandi numeri, grandi giocate e gol. Ma hanno deciso che nella Roma non può più giocare”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.