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Serie A, l’incubo Covid non frena i club: «Un altro stop e falliamo»

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla situazione della serie A falcidiata dal Covid.

Nessun passo indietro. E nemmeno correzioni di rotta, come l’autoriduzione della capienza degli stadi. La serie A sceglie di andare avanti seguendo la propria linea. Come confermato nel comunicato diffuso in serata, nel quale si «ribadisce con fermezza la fiducia di poter proseguire lo svolgimento delle proprie competizioni come da programma, grazie all’applicazione del regolamento organizzativo approvato ieri (giovedì, ndr) dal Consiglio». E’ questa, nella sostanza, la risposta al Governo che, tramite Gravina, aveva trasmesso la sua preoccupazione, ipotizzando uno stop del campionato o la disputa delle partite a porte chiuse.

RISTORI. Quando Dal Pino ha riferito il messaggio a inizio Assemblea, la discussione si è subito accesa, ma senza divisioni tra i club. Al contrario, è stato fatto fronte comune. «Se ci fermiamo falliamo», ha detto qualcuno. «Il calcio è un’industria e come tale deve essere trattato», ha aggiunto qualcun altro. Senza trascurare poi l’eventualità che, in caso di stop, i broadcaster possano, a loro volta, fermare i pagamenti o chiedere sconti sulle rate, come avvenuto dopo il lockdown della primavera 2020. Insomma, se Gravina si aspettava un segnale, la risposta è stato un no secco e perentorio: tocca alle autorità prendere un certo tipo di decisioni, la serie A non l’ha mai fatto. Ed è pure stato fatto notare come in Inghilterra, con la Premier indicata quale organizzazione ideale, gli impianti siano aperti al 100%, il tutto nonostante numeri peggiori rispetto all’Italia nei contagi. Il sospetto, comunque, è che, se per il momento le resistenze hanno retto, l’argomento possa tornare di attualità la prossima settimana, approfittando del confronto tra i vertici del calcio e il Governo. «Ma se ci fermano o chiudono gli stadi, stavolta devono garantirci i ristori», è stata un’altra delle prese di posizione dei club, che ritengono anche di fare il massimo possibile in merito alla questione mascherine sugli spalti. Oltre agli inviti dagli altoparlanti che altro margine di intervento esiste: si sono chiesti.

RIORGANIZZAZIONE. Possibile, insomma, che il prossimo turno si trasformi in una sorta di nuovo test di tenuta. Ieri c’è stato anche chi ha contestato il protocollo appena varato, come Napoli, Torino e Udinese, contrarie al ricorso dei Primavera o al limite sui giocatori disponibili. Mentre in serata sono scattate le grandi manovre per arrivare ad una riorganizzazione del programma di domani. La buona notizia è che Verona-Salernitana si dovrebbe disputare regolarmente. Per Torino-Fiorentina, invece, si va verso lo spostamento a lunedì, sfruttando il fatto che il blocco delle Asl scade domenica sera. E stessa sorte, si augurano in via Rosellini, possa avere pure Udinese-Atalanta: i friulani vanno ancora convinti, ma ora c’è anche l’aggravante di altri cinque positivi. La conseguenza è che gli ottavi di Coppa Italia previsti mercoledì, ovvero Atalanta-Venezia e Napoli-Fiorentina, slitterebbero a giovedì. Situazione più complicata per Cagliari-Bologna, tenuto conto che è stato chiuso anche il centro sportivo degli emiliani. Intanto, come annunciato, la Lega ha dato mandato al suo ufficio legale per valutare i provvedimenti presi dalle Asl. Ebbene, pare che sia già scattato un ricorso: nei confronti di quella di Torino, che ha stoppato la squadra granata.

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Redazione Ilovepalermocalcio