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Serie A: l’AgCom vara le linee guida sui diritti Tv 2024/27, giro di vite sulla pirateria

Il Consiglio dell’AGCOM ha approvato le linee guida sulla vendita dei diritti TV della Serie A per tre stagioni, dal 2024 al 2027. La decisione è stata presa nella seduta di ieri, sulla quale è stata pubblicata una nota.  In cui si legge che “Le linee guida contengono disposizioni sulla procedura di vendita, le modalità di composizione dei pacchetti di diritti e i requisiti degli operatori aggiudicatari. L’Autorità ha raccomandato il ricorso a modalità di aggiudicazione dei diritti che, nel rispetto dell’autonomia negoziale, consentano la più ampia diffusione delle partite presso gli utenti”. Adesso alla Lega Serie A spetta la realizzazione del bando sulla base delle indicazioni dell’AGCOM, poi si raccoglieranno le offerte dei provider interessati. Luigi De Siervo, AD di Lega Serie A, punta a terminare la stagione in corso con i nomi dei provider che trasmetteranno gli incontri del nuovo ciclo, dal 2024 fino al 2027. La nota insiste sul rispetto “degli standard di regolarità del servizio e di qualità trasmissiva”, ambiti su cui il testo sulle linee guida contiene “dettagliate indicazioni” per assicurarle.

L’AGCOM con ogni probabilità si riferisce ai problemi riscontrati dai clienti DAZN, soprattutto all’inizio della stagione scorsa quando la piattaforma inglese si cimentava per la prima volta in Italia, e le si poteva anche concedere l’attenuante dell’inesperienza, ma i problemi non sono mancati anche all’inizio dell’attuale stagione. Bisognerà capire qual è il giudizio complessivo su queste prime due stagioni di Serie A in streaming. Il giudizio sulla pirateria invece non può che essere negativo. Quella con le piattaforme che realizzano guadagni illeciti con il campionato di calcio è una guerra sempre aperta, nella quale l’AGCOM intende adottare misure più incisive. L’Autorità si prepara a un giro di vite sulla Delibera 680 del 2013 che regola il blocco dei contenuti pirata. Allo stato attuale l’ordine cautelare deve partire entro tre giorni dalla ricezione della denuncia di chi detiene i diritti licenza, e i provider di rete devono predisporre un filtro sui DNS entro 48 ore.

Un lasso di tempo infinito, che spunta le armi per il contrasto della trasmissione illecita di eventi che durano un’ora e mezza o due. La norma si applica a qualsiasi tipo di contenuto quindi in determinate circostanze risulta efficace, ma verrà modificata per far sì che lo sia anche con le partite di calcio. La proposta discussa prevede un blocco dinamico sull’IP in mezz’ora al massimo, ma i nodi da sciogliere non mancano – i costi, ad esempio – ed è probabile che la soluzione definitiva venga fuori dalla riunione del 20 dicembre. La trasmissione illecita frutta agli hacker milioni di euro. L’ultimo rapporto Ipsos ha stimato in più di 260 milioni di euro il danno nel solo 2021 per chi ha acquistato i diritti sportivi, e nonostante le operazioni di contrasto – l’ultima a novembre, quando la Polizia ha sgominato una rete che sosteneva il 70% circa dello streaming illegale in Italia – una stretta ulteriore alle norme che regolano gli interventi è indispensabile.

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Redazione Ilovepalermocalcio