E’ iniziata nella giornata di ieri una sorta di guerra mediatica tra il Napoli e Mediaset Premium; motivo della discordia sarebbe un servizio andato in onda che mettevano in dubbio il rapporto tra i calciatore Higuain e il club partenopeo. La società di De Laurentiis nella giornata di ieri ha diramato un comunicato in merito alla questione: “Il Napoli è esterrefatto per il servizio di Paolo Bargiggia andato in onda su Mediaset che racconta una serie di falsità riguardanti il rapporto di lavoro tra Gonzalo Higuain e la SSCN. Un servizio privo di veridicità e confezionato senza rispettare alcuna regola giornalistica, su tutte il controllo delle fonti. Non esiste, infatti, alcuna fonte che possa confermare quello che Bargiggia dice, e cioè il falso. In particolare che Higuain ha comunicato al Napoli di non voler rinnovare il contratto, che Aurelio De Laurentiis ne ha preso atto con rammarico, che il Napoli sta già cercando un suo sostituto e che si accontenterà di una cifra nettamente inferiore alla clausola, cioè lo svenderà. Mediaset è stata un’azienda importante e rivoluzionaria nel contesto giornalistico italiano: tempi, purtroppo, lontani. Tale approssimazione obbliga, pertanto, il Napoli a interrompere, a partire da subito, i rapporti giornalistici con le reti sportive Mediaset, alle quali, perciò, i nostri tesserati non rilasceranno più interviste, nemmeno allo stadio, a prescindere da qualsiasi accordo commerciale. Il Napoli e i suoi tifosi non temono i poteri forti e chi voglia destabilizzare un ambiente carico e sereno. Pretendono rispetto. La Società Sportiva Calcio Napoli Spa si riserva ogni azione in tutte le sedi a tutela dei propri diritti”. Non si è fatta attendere la replica dell’emittente Tv, che con un comunciato risponde così: “Il CDR Premium Sport, “esterrefatto” per il comunicato del Napoli Calcio, esprime la più profonda solidarietà al collega Bargiggia. Non accettiamo le accuse rivolte al collega, la valutazione sul lavoro di Mediaset tantomeno l’insinuazione che si voglia destabilizzare l’ambiente rispondendo a poteri forti. Chiediamo alla FNSI, all’Ordine dei Gionalisti, all’USSI ed ai colleghi di tutte le altre testate un intervento chiaro e forte contro quanti vogliano imporre bavagli alla libertà della nostra professione”.