Serie A, De Siervo: «Stadi? Colpa della politica, serve un Commissario»
De Siervo, l’AD della Serie A, è intervenuto alla radio tv della Lega Serie A con RDS per parlare del tema stadi.
Di seguito le sue parole:
«E’ una dichiarazione molto importante perché Abodi conosce perfettamente l’argomento, e arriva dopo un periodo difficile. Le grandi squadre italiane hanno tutte un grande progetto nel cassetto tra ristrutturazione o costruzione di nuovi impianti. Lo stadio è l’elemento che determina le vere ambizioni commerciali di un campionato. E’ una distanza che ancora scontiamo dall’Inghilterra e dalla Germania»
«L’ultimo progetto che abbiamo potuto ammirare è quello del Real Madrid, ma anche quello del Tottenham. Riammodernare gli stadi è un’esigenza primaria, non solo per il mondo sportivo. E’ una scelta obbligata, e la dichiarazione del ministro è importante perché c’è un problema di burocrazia. I presidenti si faranno sentire tutti, perché questo è un punto di svolta che potrebbe essere fondamentale verso EURO 2032, potremo essere protagonisti solo con gli stadi nuovi»
«Serve un Commissario che ci faccia superare i vincoli che derivano da un sistema un po’ medievale. Grazie al ministro Abodi, speriamo che intorno a questa idea ci sia una convergenza delle istituzioni per individuare in tempi stretti questa figura».
«La colpa è della politica. Non sono più i tempi in cui si faceva fatica a recuperare risorse. Abbiamo una Legge evoluta ora, non ci manca un sistema di norme, ma ci sono da analizzare le difficoltà tecniche oggettive per tutte le squadre che hanno voluto mettere mano alle loro strutture sportive. Per questo serve una figura, è una scelta che rientra nelle facoltà di un Governo lungimirante, anche perché se non si rispettano questi passi i grandi eventi non arrivano».
«Bisognerebbe già averle le strutture, ma di questo dibattito ne abbiamo bisogno. E’ di interesse complessivo riuscire ad alzare la qualità del nostro prodotto e senza gli impianti non si può crescere. La politica ha un ruolo fondamentale, e devono essere messi a disposizione del calcio gli strumenti necessari, questo non è più procrastinabile. L’Europeo è fondamentale. La buona volontà c’è, ma senza il Commissario per gli stadi credo che faremo fatica ad arrivare all’appuntamento nei tempi previsti»